Emmanuelle, si svela il remake erotico con Noémie Merlant e Naomi Watts

Scopriamo la prima foto esplicita del film e un'interessante intervista

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Emmanuelle

L’apparizione della prima foto esplicita del remake di un cult del cinema erotico ha riacceso la curiosità e attirato l’attenzione sul Emmanuelle di Audrey Diwan (La scelta di Anne – L’Événement) con Naomi Watts nel cast e soprattutto Noémie Merlant nel ruolo che fu di Sylvia Kristel e che vediamo sul letto in quella che punta a essere una immagine iconica di un film che non avrà nulla a che vedere con la pornografia, come sottolinea la regista.

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Un film nato da Venezia e dal Leone d’Oro vinto dalla regista, che – dopo aver ufficializzato la fine delle riprese su Instagram (nel post di due giorni fa che vede in fondo alla pagina) – nell’intervista pubblicata su Deadline insiste sull’importanza di quel risultato e su quanto le abbia dato “la libertà di provare qualcosa di diverso e di esplorare“.

Emmanuelle

L’anno scorso si era parlato di Lea Seydoux come possibile protagonista del film, ma nel febbraio scorso era arrivata la notizia della sostituzione con la intrigante Marianne del Ritratto della giovane in fiamme del 2019. Attrice scelta per completare un cast che già annoverava nomi come la citata Naomi Watts, Jamei Campbell Bower di Stranger Things, Will Sharpe di The White Lotus, la Chacha Huang vista brevemente in La casa di carta come amica di Tokyo e Anthony Wong.

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Attirata dalla possibilità di dare una propria versione del celebre romanzo erotico di Emmanuelle Arsan del 1967, la Diwan ha confermato che si discosterà dal film originale e che non teme affatto le restrizioni che eventuali censure potrebbero porre all’opera. Che si augura di poter tornare a presentare al Lido alla prossima Mostra di Venezia… o al Festival di Cannes.

Ho in mente due cose – aggiunge poi, pensando ai progetti futuri che affronterà a seguire. – Ho un libro che mi è stato regalato da Ed Guiney [il produttore di Poor Things e Room] e uno francese contemporaneo che mi ha colpito. Ma non voglio che i miei film provengano sempre da libri“.

 

L’intervista a Audrey Diwan pubblicata su Deadline

 

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