Ciak Bizarro! “Bella di giorno” – Brutti di notte”

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Tra i film che compiono cinquant’anni nell’anno in corso c’è anche il capolavoro di Luis Buñuel Bella di giorno (1967), che all’epoca fece parecchio scandalo per l’argomento trattato (la censura italiana lo proibì ai minori di 18 anni sforbiciandolo anche di tre sequenze); dal romanzo di Joseph Kessel, il film narra la storia di Séverine (una conturbante Catherine Deneuve), afflitta da problemi relazionali anche con il coniuge, che attraverso la scelta della prostituzione in una lussuosa casa d’appuntamenti parigina, cerca di allontanare le sue fobie e la sua frigidità.  Straordinariamente suggestiva è nel film l’alternanza tra sequenze oniriche e altre che paiono appartenere all’ordine del reale.  All’insegna del “bizarro” più raffinato c’è la scena della recita dell’“Angelus” in un tableau vivant che ricalca il famoso dipinto di Jean-François Millet, o tutte quelle con protagonisti i buffi clienti della casa di piacere, dal ginecologo con la valigia munito di baffi alla Groucho Marx, al cinese che mostra a Séverine una scatoletta dal contenuto misterioso e inquietante.

Naturale quindi che Bella di giorno offrisse una golosa occasione per impostare una sfrenata parodia, occasione che puntualmente fu colta dal regista Gianni Grimaldi e dalla coppia comica Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, all’epoca indiscussi campioni delle cine-parodie. Tra queste, Brutti di notte (1968) resta tra le più solide ed eccentriche, molto attenta nello scardinare con humour spesso surreale tutte le scene-chiave del film di riferimento (stracult quella della trasformazione di Franchi in playboy) e nello stesso tempo offrire ai due protagonisti ruoli al di fuori dei loro standard abituali. La trama ruota intorno alla crisi matrimoniale di Franco sposato con una specie di donna–scimmia e agli interventi del cognato Ciccio che si assume il compito di sorvegliare i comportamenti erotici del cognato. Tra traumi infantili, sedute analitiche freudiane e complessi vari, Franco si riduce a fare il prostituto al servizio di ricche viziose, bilanciando, come nel film di Buñuel, visioni e realtà. Un intervento estetico trasforma nel finale la moglie in una donna affascinante, garantendo il ritorno dell’armonia familiare.

Nel film solo qualche innocuo doppio senso e nessuna scena di nudo. Battuta meta-cinematografica di Franchi alla moglie interpretata da Gabriella Giorgelli: “Tu sarai Bella di giorno, senza riferimenti a quella svergognata di Catherine!”

Marcello Garofalo

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