Ciak Bizarro: la “Wonder Woman” Gal Gadot e Claudia Cardinale, “sexiness” a confronto

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Questa volta parliamo di “sexiness” tramite un confronto “a distanza” tra due dive del cinema, la nostra Claudia Cardinale che sul manifesto del Festival di Cannes di recente conclusosi è apparsa radiosa e danzante in una foto del tempo che fu e la star del momento, ovvero Gal Gadot, che trionfa nei cinema di tutto il mondo nei panni di “Wonder Woman”, la principessa amazzone supereroina dei fumetti DC Comics.

Molti suoi fans, anche da lettere giunte in redazione, ammaliati dalla sua prorompente bellezza ci chiedono se Mrs. Gadot ha magari in passato interpretato ruoli in cui si è mostrata senza veli. Negli anni Sessanta la stessa Claudia Cardinale, addirittura pubblicò un libro (Cara Claudia… Lettere dei Fans alla Cardinale, E. Longanesi & C. 1966), in cui i suoi tanti ammiratori le chiedevano ad esempio di spogliarsi di più: esilarante a tal proposito la missiva del signor Alfio R. da Catania che scriveva: “Cara signorina Claudia Cardinale, vi prego di mandarmi due cartoline, una in costume e l’altra nuda, perché sono desideroso delle vostre gambe e del petto”.

Ma la signora Cardinale in anticipo su quanto poi Jean Baudrillard andrà a teorizzare agli inizi degli anni Ottanta nel suo libro-saggio dedicato alla “seduzione” (De la séduction, 1979), aveva ben capito che le “grandi star brillano per quel che non concedono”, facendosi “apparenza”, esercitando un “gioco al rialzo puramente formale”, con la consapevolezza che “l’incantesimo sia costituito da ciò che è nascosto”. E quindi, il massimo che Cardinale ha concesso è stata la visione di un corpetto bagnato in L’affare Blindfold (Philippe Dunne, 1965) o un bagno in tinozza ricoperta di schiuma accanto a Oliver Reed in Il giorno del furore (1973) di Antonio Calenda.

Discorso analogo per Gal Gadot, che è apparsa solo nuda (di spalle) nello spot di un profumo, oppure in reggiseno in un video ora diventato virale in cui “doppia” in sync la canzone Lie di Noy Alooshe. Peraltro ci piace ricordare che Gadot non ha certo puntato solo sulla sua indubbia avvenenza per conquistarsi il suo “posto al sole”: non solo ha praticato vari sport a livello agonistico, ma ha prestato servizio per due anni come soldatessa delle Forze di Difesa israeliane, divenendo altresì istruttrice di combattimento, parallelamente alla carriera di modella. Infine ha girato, rinunciando alla controfigura, tutte le scene di azione di Wonder Woman, dopo essersi preparata al ruolo, praticando scherma, kung fu, kickboxing, capoeira e jiu jitsu brasiliano, guadagnando 9 kg. di muscoli. Holy Socks, addio per sempre alle dive succubi del portacipria e di un eroe sempre pronto a proteggerle da ogni pericolo reale o presunto.

L’ultima parola a lei, a Diana Prince-Gal Gadot: “Se nessuno difende il mondo, devo farlo io!”, afferma Wonder Woman partendo in quarta per le strade di Londra col cappotto, la lancia e lo scudo.

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