Ferine, le foto dal set dell’horror diurno di Andrea Corsini con la Carolyn Bracken di Oddity

Le prime immagini sul set italiano di Carolyn Bracken e Caroline Goodall

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Ferine

Come annunciato dopo Venezia 81, iniziate intorno allo scorso 10 settembre, si avviano alla conclusione le riprese del film d’esordio del bresciano Andrea Corsini, quel Ferine che vedrà riunite la Carolyn Bracken di Oddity e You are not my mother (per tacer di The Quiet Girl e il The Lodgers su Prime Video) e la Caroline Goodall di Schindler’s List (ma in Hook era la moglie di Robin Williams). Un “horror diurno”, come lo definisce il regista, del quale vi mostriamo una interessante gallery fotografica e che dovrebbe battere l’ultimo ciak il prossimo 21 ottobre, per poi continuare la propria lavorazione in vista di una uscita in sala, con la distribuzione di Adler Entertainment.

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Una storia “complessa ed emozionante”, che promette di mettere in scena “l’infinita lotta tra la parte razionale e la parte animale della natura umana” e che – dopo una decina di giorni di riprese nella brutalista villa Gontero, realizzata nel 1971 da Carlo Graffi e Sergio Musmeci a Cumiana, e un paio di settimane in altre location piemontesi (tra Torino, Stupinigi e Villastellone) – concluderà le sue riprese a Borgo Cornalese.

Quanto alla prima, una villa privata, Corsini dice: “Stavo cercando un luogo isolato dagli ambienti urbani che, in qualche modo, incorporasse alcune delle tematiche del background del personaggio, cioè quello di essere figlia di una facoltosa collezionista d’arte. In parallelo avevo bisogno di una location che andasse in parte a identificare il profilo psicologico di come questo personaggio si muove del mondo. Un personaggio isolato, con un vuoto molto forte, che viene rappresentato da questi spazi così minimali“. “Avevo trovato una reference della villa brutalista in un album fotografico di un bravissimo fotografo, che ho segnalato per le prime esplorazioni, ma non sapevo nemmeno fosse in Italia – racconta ancora, svelando l’incredibile retroscena relativo alle location. – Trovavamo tante ville interessanti, ma non arrivavano mai a quel livello. Fino a che sono andato alla conferenza di questo fotografo per chiedergli informazioni e sono riuscito ad estorcergli una cosa incredibile, che questa vita era in Piemonte. E proprio quando abbiamo preso il bando del Piemonte e quindi sapevamo che avremmo sicuramente girato nella regione. Abbiamo scatenato le ricerche, perché giustamente lui non ci aveva detto quali fossero il paese o i proprietari, e l’abbiamo trovata. E’ stato incredibile“.

Una villa che, insieme a quella di Borgo Cornalese dove abbiamo assistito alle riprese, “dialoga assolutamente con il passato della protagonista e con una sorta di esternazione della propria parte vuota, e poi con il linguaggio del film, perché siamo tanto orientati a una certa relazione tra personaggi e macchina da presa in forma geometricaconclude Corsini. – Analogamente, questa altra villa è il contenitore perfetto delle esplosività del personaggio di Caroline Goodall, Dama. C’è dentro tutto. Ma è uno scheletro, dentro al quale abbiamo costruito la storia di Dama. Quello che è incredibile di questa location è che in sceneggiatura era previsto un basement e qui c’è un basement, credo dell’anno 1200, ed erano previste delle gabbie sul retro, dove il personaggio tiene gli animali, e dietro la villa ci sono effettivamente delle gabbie, che abbiamo adattate a livello visivo rispetto a quello che ci serviva, ma due gabbie, una a fianco all’altra, che era come era scritto in sceneggiatura“.

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A condividere il set e la vicenda con le due star internazionali di cui sopra, anche  l’italiana Paola Lavini (Volevo nascondermi, Anime nere) – e, nel ruolo di Giulia, la piccola esordiente Elisabetta Caccamo, scovata con intensi street casting – componente fondamentale di una tragedia moderna nella quale emergono con forza elementi da horror psicologico. Un’opera scritta dallo stesso Corsini a partire dal suo cortometraggio omonimo, presentato in concorso alla SIC – Settimana Internazionale della Critica nell’ambito della Mostra internazionale d’arte Cinematografica di Venezia nel 2019, che è stata già selezionata al Cannes Frontières Co-production Market.

Ma Ferine sarà anche il primo film direttamente prodotto dalla EDI – Effetti Digitali Italiani che, dopo l’Emmy vinto per un episodio della serie tv Ripley, entra nel mondo della produzione. “Siamo sempre stati parte della fase produttiva dei film ai quali abbiamo partecipato” sottolinea il fondatore e CEO Francesco Grisi prima di annunciare l’evoluzione che oggi assegna alla factory il ruolo di “produttore principale del film“. “Come produttori, scegliamo progetti nei quali il fatto di essere noi a produrli faccia la differenza“, aggiunge la sua co-produttrice Giorgia Priolo, mettendo l’accento su un aspetto che rende l’opera un interessante banco di prova in vista di una evoluzione del core business dell’azienda e di progetti futuri.

Oltre agli importanti interventi di VFX – su tutti, quello del “giaguaro fuggito dalla cattività” annunciato dai diretti interessati – gestiti naturalmente da EDI, uno dei pilastri del film saranno sicuramente le musiche di Pino Donaggio, nome che spicca tra i tanti di una troupe composta al 90% di professionisti piemontesi a copertura di tutti i reparti. Tra i quali, il consulente alla produzione Mattia Puleo, l’organizzatore generale Edoardo Rossi, il direttore di produzione Stefano Masera, la coordinatrice di produzione Ilaria Marchetti, la location manager Cristina Vecchio, l’aiuto regia Stefano Ruggeri, la casting director Luana Veslliscig, il direttore della fotografia Fabrizio la Palombara, il capo macchinista Stefano Fois, il capo elettricista Vito Brunetti, la scenografa Carlotta Dessman, la costumista Silvia Nebiolo, la capo trucco Vanessa Ferrauto e la capo parrucco Giorgia Martinetti.

 

Ferine è prodotto da Francesco Grisi e Giorgia Priolo per EDI Effetti Digitali Italiani, con il contributo del Ministero della Cultura e con il contributo del PR FESR Piemonte 2021-2027 bando Piemonte Film TV Fund, unitamente al sostegno di Film Commission Torino Piemonte e del PR FESR Lombardia 2021-2027 bando Lombardia per il cinema.

 

Ferine, trama

La vita di una ricca collezionista d’arte viene sconvolta da un tragico evento. Distrutta da questo dolore insostenibile in lei si risveglia una natura istintiva e primordiale che la porterà a distruggere la sua vita privilegiata e a costruire una nuova idea di famiglia.