I grandi premi del cinema italiano a confronto agli Stati Generali del Cinema

La riflessione da parte dei David di Donatello, dei Nastri d’argento, dei Ciak d’oro, dei Premi SNCCI e del Premio Solinas

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Annamaria Granatello, Cristiana Paternò, Piera Detassis, Laura Delli Colli, Flavio Natalia e Federico Pontiggia

Gli Stati Generali del Cinema guardano ai grandi premi nazionali: David di Donatello, Nastri d’argento, Ciak d’oro, Premi SNCCI e Premio Solinas. Nel panel dedicato ai principali riconoscimenti cinematografici italiani Piera Detassis, Laura Delli Colli, Flavio Natalia, Cristiana Paternò e Annamaria Granatello si sono confrontati oggi a Siracusa su domande preminenti quali il senso e la necessità dei diversi riconoscimenti, la loro indipendenza, il valore di uno Star-System nazionale, il confronto, la calendarizzazione e la pluralità dei premi.

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Sono le principali “entità premianti” e la loro influenza sul comparto cinematografico nazionale impone una riflessione costante e in continuo aggiornamento rispetto alle sue istanze artistiche, culturali ed economiche, vecchie e nuove. Piera Detassis, Presidente e Direttrice Artistica della Fondazione Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, apre il dibattito chiarendo l’importanza e il peso di quelli che possono essere definiti gli Oscar italiani.

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I premi certificano la qualità di un’opera, ma fotografano anche quelli che sono i rapporti produttivi del sistema. Per questo è necessaria una costante revisione dei meccanismi di controllo al voto e ai premi per poter evitare problemi come ‘il voto a cascata’ in più categorie ad un unico film. Ogni anno prendiamo in mano il regolamento e lo modifichiamo”, dice la Presidente.

Nello specifico dei Premi David di Donatello Detassis ne sottolinea anche il valore in quanto riconoscimenti istituzionali che offrono la possibilità di far guadagnare punteggi per i finanziamenti e aumentare il valore contrattuale dei candidati sui progetti futuri. Su scala più ampia aggiunge anche che da qualche anno i David danno slancio alla stagione estiva, dal momento che i film, sia candidati che vincitori, trovano nei mesi successivi alla premiazione una resa importante in rassegne e arene.

Di obiettivi comuni rispetto ai David, ma con un’identità diversa, parla Laura Delli Colli, Presidente del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani – Premi Nastri d’argento. “Noi partiamo dalle scelte dei giornalisti e delle giornaliste e questo ci consente di essere più liberi dall’influenza dell’industria. Pur mantenendo il massimo rispetto delle diverse categorie istituzionali, non siamo obbligati al dialogo con esse”.

La storia dei Nastri d’argento – continua Delli Colli – è molto libera. Nati nel ’46, durante il dopoguerra, con l’idea di valorizzare un cinema in cui militavano fondatori come Michelangelo Antonioni e Mario Soldati, questi Premi nei primi anni hanno conferito riconoscimenti a personaggi come Anna Magnani, Roberto Rossellini, Vittorio De Sica e hanno dato inizio ad una stagione che ha valorizzato il rapporto tra cinema italiano e stampa. L’eredità di questa storia importante mi emoziona e muove il nostro modo di comportarci rispetto anche alla crescita dei talenti che hanno creato e creano le diverse generazioni del cinema in tutte le categorie tecniche e artistiche”.

Cristiana Paternò, Presidente Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, che con i suoi 300 membri ogni anno assegna i Premi della critica, parla di “un grande traino di visibilità sia per chi li riceve che per chi li dà. Abbiamo scelto di essere estremamente selettivi e di dare premi molto legati alla qualità assoluta del cinema. Non ci sono gli aspetti più glamour di altri premi, ma i film scelti dalla critica ogni anno ricevono un ‘bollino’ di qualità particolare”.

Per quanto riguarda i Ciak d’oro, assegnati ogni anno nell’ampio panorama del cinema e della serialità, Flavio Natalia, direttore di Ciak, chiarisce: “Alcuni premi servono, quelli autorevoli distinguono e fissano dei momenti e individuano chi ha creato eccellenza”.

Lungi dall’essere una alternativa, i Ciak d’oro si collocano come Premi che completano il panorama dei principali riconoscimenti grazie soprattutto al Premio del pubblico. “Abbiamo potenziato la formula della votazione diretta da parte del pubblico – spiega il Direttore –, mettendo a disposizione una piattaforma di voto sul sito ciakmagazine.it, dove quest’anno sono arrivati oltre 900mila preferenze. Abbiamo anche dato una casa televisiva a questi Premi, grazie alla collaborazione con Sky tg24”.

Più specifico è lo sguardo del Premio Solinasnato per valorizzare le idee, le storie e la figura dello sceneggiatore”, dice la Presidente e Direttrice Annamaria Granatello, negli anni ha conferito riconoscimenti in grado di mostrare con sempre più evidenza il valore degli autori nella creazione di un’opera cinematografica.

La riflessione ha toccato anche il discorso su uno Star-System nazionale che secondo Detassis è diventato un concetto sempre più obsoleto a fronte di una nuova generazione di attori e attrici di talento, come Paola Cortellesi e Michele Riondino, che desiderano prendere in mano le redini della creatività passando anche dietro la macchina da presa.

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