Io e Spotty, videointerviste a Cosimo Gomez e Filippo Scotti

La parola ai protagonisti del film, il regista Cosimo Gomez e il co-protagonista Filippo Scotti

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Abbiamo intervistato il regista Cosimo Gomez e l’attore Filippo Scotti in occasione della presentazione di Io e Spotty al Taormina Film Fest 68, dove il film si è aggiudicato il premio della giuria popolare (leggi qua la nostra recensione).

Gomez ci ha raccontato così la genesi del film:

L’idea nasce da un documentario di Channel 4 che parla degli Human Pub, una tradizione molto diffusa nel Nord Europa, meno in Italia, per la quale alcune persone si fanno costruire delle maschere da cane per poter vivere in una loro comfort zone. Ci sono veri e propri raduni, formano dei club. La cosa ci ha fatto rimanere molto colpiti. Il doc raccontava anche di un rapporto di coppia e noi siamo partiti proprio da lì. Quella è stata la scintilla che ci ha fatto pensare che avremmo potuto trarne una storia interessante.

Co-protagonista insieme a Michela De Rossi, Filippo Scotti ci spiega cosa l’ha spinto a prender parte al progetto:

«È una storia interessante, originale, che andava raccontata. È un qualcosa di universale, anche se sembra distante dalle nostre vite. Penso sia capitato a tutti di vivere una condizione simile a quella vissuta da Matteo e Eva. due anime che si incontrano e si supportano, fino a ritrovarsi l’uno con l’altra».

Gran parte delle scene in cui vediamo Matteo, il personaggio interpretato da Scotti, sono quelle girate all’interno di un costume da cane, che il ragazzo usa come rifugio personale. Gli abbiamo chiesto come sono state realizzate quelle sequenze e qual è il suo rapporto personale con l’animale:

«Sarebbe stato troppo complesso per me girare le scene più strutturate, anche con mesi di preparazione. C’era uno stunt bravissimo, Riccardo, che mi ha aiutato molto, anche nelle scene meno atletiche, dandomi consiglio sulla postura, ad esempio.

Il mio rapporto con i cani? Bellissimo, ne vado pazzo. Anche per i gatti, ma purtroppo sono allergico!»