Problemi di sceneggiatura e ritardi nel casting sembravano esser i principali motivi per il ritardo nella produzione del Bond 26 che vedrà un nuovo Agente 007 prendere il posto del Daniel Craig ormai sempre più impegnato al fianco del nostro Luca Guadagnino (tra Queer e il prossimo Sgt. Rock), purtroppo l’ostacolo principale sembra essere la mancanza di accordo sulla direzione da dare alla saga tra la storica produttrice Barbara Broccoli e Amazon, che dopo aver acquisito il diritto di distribuire i film del celebre agente segreto ora accarezza l’idea di ampliare il franchise con degli “spinoff in stile Marvel”.
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Secondo l’indagine realizzata dal Wall Street Journal, infatti, il post No Time to Die sarebbe sempre più turbolento, con gli Studios intenzionati a realizzare “contenuti” di vario genere, oltre a nuovi film, e la Broccoli irritata per la definizione data della sua creatura al punto da definire i responsabili della controparte – accusati di aver preso “in ostaggio” la serie – dei “fottuti idioti”.
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A tre anni dall’ultimo film, la produttrice sembra più concentrata sul musical “Sing Street”, atteso per l’estate 2025, e sull’adattamento dell’Otello con Daniel Craig (per l’anno successivo) che sul rilancio del franchise. Che negli ultimi tempi aveva fatto crescere ulteriormente le aspettative dei fan e la curiosità sulla possibile svolta femminista, ma che rischia di battere il record (negativo) del maggior lasso di tempo trascorso tra due capitoli, attualmente registrato tra 007 – Vendetta privata (1989) e GoldenEye (1995).