Juliette Binoche alla Festa del Cinema di Roma: «recitare è un’arte, non una manipolazione»

L'attrice ha presentato La passione di Dodin Boufant prossimamente in uscita in Italia con Lucky Red

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Premiato per la migliore regia al Festival di Cannes 2023, ora La passione di Dodin Bouffant (La Passion De Dodin Bouffant) diretto da Trần Anh Hùng rappresenta la Francia nella corsa alle candidature agli Oscar 2024. Juliette Binoche, protagonista insieme a Benoît Magimel, alla 18ma Festa del Cinema di Roma ha presentato il film prossimamente in uscita anche in Italia con Lucky Red.

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La passione di Dodin Bouffant (La Passion De Dodin Bouffant) è la celebrazione di un culto, quello culinario, raccontato attraverso la relazione di un grande chef con la sua cuoca, di cui è innamorato da sempre. Trần Anh Hùng dirige Binoche e Magimel che tornano insieme nuovamente sul set per realizzare una vera coreografia d’amore e di passione per la cucina e tra i due personaggi del film.

La passione di Dodin Bouffant, sinossi

Nel 1885 Eugénie (Juliette Binoche) lavora come cuoca da oltre vent’anni per il famoso gastronomo Dodin (Benoît Magimel). Se le doti culinarie dello chef sono note in tutta la Francia, quelle di Eugénie sono decantate con ancor più nella ristretta cerchia di amici intimi di Dodin. Ma non è solo la passione e l’abilità in cucina a unire i due, Dodin ed Eugénie sono da anni legati da una reciproca ammirazione, che nel tempo si è trasformata in un sentimento d’amore profondo e ardente. Eugénie, però, orgogliosa della propria indipendenza, non ha mai voluto sposare Dodin, fino a quando lui non fa qualcosa che non aveva mai fatto prima: cucinare per lei.

Juliette Binoche

In conferenza stampa a Roma Juliette Binoche racconta di un particolare importante della storia de La passione di Dodin Bouffant che l’ha veramente convinta a interpretare questo film, che da indipendente è arrivato fino al palmares di Cannes e continua il suo percorso verso gli Oscar.

“Mi ha convinta la relazione che viene narrata tra Dodin ed Eugénie. È un po’ come quella che c’è tra regista e attore, è un atto di creazione a due che mi ha sempre affascinata. Avrei potuto fare la pittrice, dipingere era un’altra delle mie passioni, ma il rischio di creare un’opera con l’altro trovo che sia qualcosa di più forte perché bisogna lasciare spazio all’ascolto”.

Binoche e Magimel nuovamente insieme

Ne La passione di Dodin Bouffant Binoche trona sul set con il collega ed ex marito Benoît Magimel, con cui ha una figlia. Nel film i due recitano con un affiatamento e un coinvolgimento sorprendenti. L’attrice ha rivelato di non essere stata affatto sorpresa dalla scelta ricaduta su Magimel per il ruolo di Dodin, al contrario questo film ha rappresentato per la coppia un’occasione speciale. “Recitare nuovamente con lui è stata simbolicamente una forma di riconciliazione. Ci ha concesso la libertà, attraverso la recitazione dei dialoghi, dei movimenti e degli sguardi, di esprimere cose che non riuscivamo a dirci da anni”.

Binoche e la passione per la cucina

Per realizzare le scene in cui i protagonisti si dedicano alla preparazione delle pietanze, Binoche ha spiegato che il regista Trần Anh Hùng desiderava che gli attori sul set cucinassero davvero, questo per restituire la massima forma di realismo possibile. Le riprese hanno quindi richiesto la presenza di un coach che aiutasse gli interpreti nei movimenti. Il risultato è stato sorprendente, non solo dal punto di vista cinematografico, ma anche da quello culinario: “abbiamo avuto il piacere di assaggiare davvero ciò che cucinavamo e non riuscirò a ricreare mai la mia sorpresa di fronte alla follia di un dessert che Dodin serve ad Eugénie in una scena importante del film”.

Lo sciopero degli attori

Pur trovandosi ancora sotto sciopero (Binoche è membro del SAG – AFTRA, il sindacato degli attori statunitensi che da luglio ha incrociato le braccia per rivendicare alcuni diritti all’Alleanza dei produttori dell’audiovisivo), l’attrice ha potuto prendere parte alla promozione del film in quanto la produzione è indipendente dall’AMPTP e ha sottolineato: “L’AI è un grosso mistero, la paura è quella di essere manipolati. Penso che SAG – AFTRA abbia ragione e approvo questa lotta, è il momento che si cominci a rispettare il lavoro degli attori e la loro capacità di creare nell’arte di recitare. Perché recitare è un’arte, non un atto di manipolazione”.

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