Nata per te, la recensione del film sulla storia di Luca Trapanese

Tratto da una storia vera, il film di Fabio Mollo è al cinema dal 5 ottobre con Vision Distribution

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Teresa Saponangelo e Pierluigi Gigante, Nata per te

Nata per te è la storia di Luca e Alba, storia vera di un giovane uomo e il suo desiderio di diventare padre di una bambina. Fabio Mollo (Il padre d’Italia, 2017) porta sul grande schermo un racconto ispirato alla vicenda di Luca Trapanese, il primo padre single in Italia ad aver potuto adottare una bambina appena nata, perché affetta da sindrome di Down. Nata per te è interpretato da Pierluigi Gigante, Teresa Saponangelo, Barbora Bobulova, Alessandro Piavani, Antonia Truppo e Iaia Forte, al cinema dal 5 ottobre con Vision Distribution.

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IL FATTO

Luca (Gigante) è un volontario, fondatore di una onlus che si occupa di disabili. Luca, ex seminarista, è gay e desidera fortemente adottare un bambino. Un giorno viene chiamato per la piccola Alba, neonata affetta dalla sindrome di Down, abbandonata in ospedale alla nascita. Luca si innamora immediatamente della piccola, ma in Italia l’adozione di un bambino da parte di un single è ancora un traguardo difficile e tortuoso. Nel suo iter giudiziario si fa accompagnare da un’avvocata, Teresa (Saponangelo), che al suo fianco intraprende una battaglia per il riconoscimento di un diritto da troppo tempo negato.

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L’OPINIONE

Ispirato al libro omonimo di Luca Mercadante e Luca Trapanese, Nata per te è tanto una storia d’amore quanto un film politico. Fabio Mollo, conosciuta la vicenda di Luca Trapanese, ha da subito desiderato di poterne realizzare un film, sia per ragioni personali (sua sorella è stata adottata dai suoi genitori quando lui era ancora bambino), sia per un più ampio discorso sul riconoscimento di diritti giuridici in materia di adozioni che si trascina da anni in Italia.

Per realizzare questo film Mollo ha conosciuto personalmente Trapanese e ha voluto vivere direttamente l’esperienza della comunità per disabili da lui fondata. Nata per te è un racconto delicato ed equilibrato, che riesce a mettere insieme due anime senza mai sfociare né nel pietismo né nella battaglia sociale. La storia di Luca narrata da Mollo tocca corde di sensibilità umana comuni a tante persone, per il discorso della genitorialità, della disabilità e sul piano dei diritti.

Insieme agli sceneggiatori Giulia Calenda e Furio Andreotti, il regista riesce a trovare soprattutto il giusto tono nel linguaggio, diretto ma non aggressivo. Nel film si parla di diritti che dovrebbero essere riconosciuti più che concessi, una differenza non sottile che segna il confine, tutto umano, tra il piano giuridico e quello personale. E le metafore, sia visive che narrative, consentono di cogliere con estrema semplicità un percorso emotivo che diversamente rischierebbe di apparire solo come un caso da tribunale.

Il cuore di Nata per te sta tutto in questo modo intimo, quasi riservato di raccontare una grande emozione, l’amore che lega un padre alla piccola che sente come sua figlia, e una significativa battaglia per affermare l’importante diritto ad amare una creatura in qualunque stato.

Il Luca Trapanese del film, interpretato con equilibrata passione da Pierluigi Gigante, non desidera creare clamore, proprio come non ha voluto farlo il protagonista reale della storia, ma dimostra una determinazione semplice e incrollabile che risulta persino confortante in un contesto giudiziario che potrebbe apparire fin troppo controverso. La parte più combattiva è affidata all’avvocata, interpretata da una sempre convincente Teresa Saponangelo, lucida e avvincente anche nel ruolo di una donna che piano piano comprende l’urgenza e fa sempre più sua una causa tutt’altro che personale.

Barbara Bobulova e Antonia Truppo sono rispettivamente la giudice, divisa tra il rispetto della legge e la comprensione di un caso a cui sa di non potersi affezionare, e l’infermiera, che invece non ha problemi a rivelare tutta la sua partecipazione emotiva alla storia. Tutti personaggi, che insieme alla comunità di disabili che circonda Luca, contribuiscono a definire un quadro articolato, ricco di sfumatura umane, eppure chiaro nella semplicità della sua soluzione.

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Il padre d’Italia, successo precedente di Fabio Mollo, che vede protagonisti Luca Marinelli e Isabella Ragonese e che affronta, sotto temi diversi, ma con uguale coinvolgimento, il modo con cui un uomo, stravolgendo la sua esitenza, possa trovare il proprio ruolo nel mondo.

RASSEGNA PANORAMICA
voto
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