Dopo le tante vicissitudini che lo hanno visto protagonista negli ultimi anni, e a prescindere da esse, continua a rinsaldarsi il legame di Kevin Spacey con il nostro Paese. In Italia ha ricevuto il Premio Stella della Mole e girato due dei suoi ultimi film (con Franco Nero e nei panni del diavolo in The Contract), rompendo l’ostracismo della Hollywood più moralista, e in Italia riceverà presto un nuovo premio, il Nations Award alla carriera del quale sarà insignito il 21 luglio prossimo a Taormina.
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Organizzato da Michel Curatolo e Marco Fallanca, sotto l’alto patrocinio del Senato della Repubblica e della Regione Siciliana, il premio andrà ad arricchire la bacheca già ricca dell’attore due volte premio Oscar. Definito, nella dichiarazione ufficiale, “un monumento senza tempo della storia del cinema e del teatro, che merita indiscutibilmente la possibilità di riavere la sua carriera“.
“Taormina è una delle più antiche sedi di celebrazioni cinematografiche in Italia ed è un vero privilegio poter assistere a un saggio della performance di uno dei grandi della recitazione del nostro tempo – continua il comunicato. – Sia il pubblico sia l’industria sentono ogni giorno la mancanza del suo sconfinato talento e noi siamo estremamente orgogliosi di stare al fianco di un così straordinario artista“.
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In programma dal 19 al 21 luglio – subito dopo il Taormina Film Fest (che si svolgerà tra sabato 13 e venerdì 19 luglio) – l’eventò si concluderà con la cerimonia di premiazione ospitata nel Teatro Antico di Taormina, un gala durante il quale Spacey si esibirà in una breve performance.
Una celebrazione di una carriera incredibile, che si spera possa riprendere come merita, soprattutto se Paul Schrader lo ingaggerà per il suo prossimo film e anche grazie al sostegno dei tanti che si sono spesi in suo favore, da Liam Neeson e Sharon Stone a Stephen Fry e F. Murray Abraham. Il quale, proprio l’anno scorso era a Taormina a ritirare lo stesso premio, andato in passato anche a Gina Lollobrigida, Claudia Cardinale, Gerard Depardieu, Ferzan Ozpetek, Daniel Brühl, Nicola Piovani, Abel Ferrara e Vittorio Storaro.
