Kevin Spacey, dopo il processo la condanna della Hollywood “moralista”

Non sarà facile il prossimo futuro per l'attore, amico di Franco Nero

0
Kevin Spacey e Franco Nero

Un lungo processo – conclusosi con l’assoluzione dalle accuse – potrebbe non aver messo la parola fine sull’ostracismo riservato a Kevin Spacey negli ultimi anni. Da quando emersero le prime accuse di molestie nei confronti dell’attore, che – secondo l’indagine di Jeff Sneider dell’LA Magazine – potrebbe non aver vita facile, lavorativamente parlando, nel prossimo futuro. Soprattutto se in molti condivideranno quel “Hell No!” che sembra sintetizzare il pensiero della Hollywood più moralista.

LEGGI ANCHE: Kevin Spacey assolto dalle accuse di reati sessuali nel processo di Londra

Interrogato dall’autore del pezzo in merito al possibile ingaggio di Kevin Spacey dopo l’assoluzione, un “importante dirigente degli Studios” – rimasto anonimo come gli altri interpellati – avrebbe risposto il lapidario “No, diamine” che sembra rappresentare il comune sentire del settore. A conferma che il giudizio peggiore che l’attore dovrà ora affrontare sarà quello dell’opinione pubblica, verosimilmente dei social e in generale di un ambiente del quale lo stesso Franco Nero ha recentemente criticato l’eccessivo “moralismo”, appunto.

Come si ricorda, nel 2021 l’attore e regista italiano volle il collega statunitense sul set del suo film L’uomo che disegnò Dio (qui il trailer) e oggi si dice “felicissimo” e “orgoglioso di aver creduto in lui”. Come hanno fatto anche i registi di Peter Five Eight e del biopic Gore su Gore Vidal, di fatto congelato da Netflix dal 2017

LEGGI ANCHE: L’invito di Torino e le tappe dell’Odissea di Kevin Spacey

Proprio il thriller di Michael Zaiko Hall con Rebecca De Mornay è citato come esempio delle produzioni ‘indie’ a basso budget che potrebbero essere le uniche – o quasi – a dare spazio all’attore, a parte quelle europee o comunque lontane dagli Stati Uniti. Dove troppo a lungo il nome di Kevin Spacey ha tenuto banco nelle cronache per poter avere subito una seconda possibilità.

“Penso che continuerà a lavorare all’estero, al di fuori del sistema degli Studios, ma non riesco a immaginare di vederlo presto in un film Marvel, ha detto un esperto talent manager. “Rischieresti un investimento di milioni di dollari scegliendo Spacey, che sarà pure un grande attore, ma che porta con sé un enorme fardello indipendentemente dal verdetto?” è la domanda alla quale – almeno per ora – non sembra necessario dare una risposta…

 

Qui il reportage di Jeff Sneider su LA Magazine