Netflix, Kore-eda tra gli sviluppatori dei prossimi Originals giapponesi

Un suo film e una serie tra i tanti progetti della piattaforma.

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Hirokazu Kore-eda (Courtesy of TIFF)

“La nostra prossima grande scommessa è espandere la parte relativa ai lungometraggi” ha dichiarato Kaata Sakamoto, responsabile dei contenuti locali di Netflix per il Giappone, dove non a caso lo streamer si è impegnato a produrre 50 nuovi progetti. Tra i quali anche un nuovo film e una serie tv firmati da Kore-eda Hirokazu, regista vincitore della Palma d’Oro a Cannes (nel 2018, con Shoplifters – Un affare di famiglia).

Lo stesso Kore-eda ha fornito dettagli sui due progetti in un videomessaggio appena proiettato al Netflix Japan Festival 2021:

“Io e Netflix stiamo collaborando per creare una serie drammatica e un film ad alto budget, diverso dai miei lavori precedenti. Ma dovrete attendere ancora un po’ prima che siano finiti e disponibili. Ho incorporato elementi differenti da quelli dei film e cercato di creare opere emozionanti. Probabilmente, la portata del nuovo film non sarà quella delle mie opere precedenti, e senza Netflix la serie drammatica non sarebbe stata realizzata. Non sono l’unico regista che ci sta lavorando su in questo momento, ma sono responsabile della direzione principale come showrunner e [dirigerò] personalmente diversi episodi. Questa volta sto cercando di lavorare con dei giovani registi, un motivo di interesse in più per me a lavorare su questo progetto”.

Kore-eda, che si è sempre definito un outsider nel panorama giapponese, ha per altro già dato prova in precedenza della volontà di dare visibilità e far scoprire i talenti emergenti del suo Paese. Come quando nel 2018 ha curato come produttore il “film omnibus” Ten Years Japan in cui ai registi veniva chiesto di immaginare la nazione, dieci anni nel futuro.

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La decisione di Netflix di incrementare i 90 ‘contenuti’ provenienti dal Giappone presenti nel proprio catalogo con altri 50 titoli, segue la volontà di crescere in un territorio tanto fertile e la necessità di farlo investendo maggiormente nelle produzioni locali. Come fatto anche in Corea – sin dal coinvolgimento di Bong Joon-ho per Okja – dove le condizioni erano ben diverse.

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E la libertà creativa offerta dallo streamer è proprio quella che ha attirato Kore-eda, attratto dalla possibilità di sperimentare e di sfidare gli stereotipi che caratterizzano le serie delle piattaforme:

“Realisticamente, i film più estremi hanno normalmente poche possibilità di essere proiettati nelle sale. Alla fine non verrebbero visti dal pubblico, non solo in Giappone, ma ovunque. Attraverso lo streaming, invece, questi film possono effettivamente arrivare a tutto il mondo. Penso che sia importante. Abbattendo i confini, ci sono possibilità di dare vita a nuove opere e per nuovi creatori. Questo è sicuramente il palcoscenico adatto”.