Netflix punta all’eco-friendly con il piano “Net Zero + Nature”

Il colosso dello streaming ha adottato un piano per cercare di ridurre allo 0% le emissioni di gas serra entro il 2022

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Green Globe On Moss - Environmental Concept

Si chiama “Net Zero + Nature” il piano ideato da Netflix per cercare di ridurre a zero l’emissione di gas serra entro il 2022 operando con produzioni cinematografiche e televisive sempre più eco-friendly. È quanto delineato in un articolo pubblicato dalla dottoressa Emma Stewart, la prima responsabile della sostenibilità ad essersi aggiunta allo staff del colosso dello streaming lo scorso autunno. “Netflix aspira ad intrattenere il mondo” si legge nell’articolo “ma questo richiede che ci sia un mondo abitabile per intrattenerlo”.

Nel 2020, Netflix stima che la sua impronta ecologia sia stata di 1,1 milioni di tonnellate metriche. Circa il 50% di questo numero è stato generato dalla produzione fisica di film e serie di Netflix, compresi i progetti di terzi concessi in licenza come originali a marchio Netflix. Un altro 45% è provenuto dalle operazioni aziendali (spazio degli uffici) e dai beni acquistati (spese di marketing), mentre il restante 5% è stato attribuito ai fornitori di cloud internet come Amazon Web Services e la rete di consegna dei contenuti Open Connect di Netflix.

Da tale stima Netflix ha escuso i gas a effetto serra generati dai dispositivi che i suoi utenti utilizzano per accedere al servizio, nonché le attrezzature che gli ISP utilizzano per fornire i contenuti in streaming. Questo perché, spiega la Stewart, “i fornitori di servizi internet e i produttori di dispositivi hanno il controllo operativo sulla progettazione e la produzione delle loro attrezzature, quindi idealmente rappresentano da soli queste emissioni”.

Il piano

L’approccio Net Zero + Nature di Netflix comprende tre fasi: ridurre le emissioni, in allineamento all’obiettivo dell’Accordo di Parigi di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C; investire in progetti in totale assenza anidride carbonica o che quanto meno ne impediscano la fuoriuscita nell’atmosfera.

Netflix starebbe investendo la maggior parte dei suoi sforzi nella riduzione delle emissioni per le produzioni cinematografiche e televisive attraverso pratiche che spera possano influenzare l’industria in generale. Alcune di queste strategie includono l’uso di troupe locali così da limitare gli inquinanti spostamenti in aereo, l’uso di veicoli elettrici invece di quelli a gas, l’uso di più illuminazione a LED e la riduzione dei generatori diesel sul set.

La Stewart ha citato due esempi degli sforzi di Netflix per “decarbonizzare” attraverso gli investimenti: il progetto Lightning Creek Ranch in Oregon, che mira a preservare la più grande prateria del Nord America e il Kasigau Corridor REDD+ Project in Kenya per proteggere la foresta della zona.

Oltre a ciò, Netflix ha aderito a uno sforzo di ricerca chiamato DIMPACT che sta stabilendo il consenso su come misurare l’impronta ecologica dello streaming e altri usi di internet. “Comprendendo meglio l’impronta dello streaming, le nostre industrie possono migliorare a ridurla”, ha scritto la Stewart, la quale ha concluso la sua analisi sottolineando la capacità di Netflix nel mettere in primo piano il tema della sostenibilità nei suoi prodotti originali. Tra questi la premiata docuserie narrata da David Attenborough “Our Planet”, vista da 100 milioni di famiglie, o il documentario “My Octopus Teacher”, che ha ottenuto una nomination agli Oscar 2021.