Ipotizzato, “preparato”, annunciato, la produzione del reboot cinematografico delle Cronache di Narnia diretto da Greta Gerwig dovrebbe iniziare ad agosto, e andare avanti per almeno sette mesi. Tanto sarebbe la durata prevista delle riprese del film – o due – con cui potremmo rivedere all’opera la regista di Barbie dopo la stagione trionfale appena terminata.
Lei, come noto, il nome forte scelto da Netflix per riprendere la saga nata dalla fantasia di C. S. Lewis e già approdata sul grande schermo tra il 2005 e il 2010 (Le cronache di Narnia – Il leone, la strega e l’armadio, Le cronache di Narnia – Il principe Caspian, Le cronache di Narnia – Il viaggio del veliero).
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In realtà, il progetto nasce ben prima dell’impegno della Gerwig con il suo ultimo ‘Mattel movie’, quando forse la regista non aveva ancora gli “incubi ricorrenti” dai quali ha confessato di essere tormentata, forse per la responsabilità di riuscire a sviluppare il grande potenziale che aveva detto di vedere nelle storie, almeno per quel che riguarda la possibilità di una nuova “prospettiva femminile” dalla quale affrontare il tema.
Ne sapremo di più prossimamente, in attesa di vedere il risultato finale verso la fine del 2025 – o l’inizio del 2026 – data in cui il (primo) film dovrebbe arrivare sullo schermo, dopo il termine previsto per le riprese intorno al prossimo marzo del 2025.
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Si definisce, insomma, il fumoso piano di lavoro cui si è fatto riferimento fino a oggi, e che potrebbe tenere Greta Gerwig in questo universo fantasy per quattro anni, più o meno. Dopo aver proclamato la prossima Palma d’Oro del Festival di Cannes 2024, che la vedrà Presidente di giuria, e averci offerto – come sceneggiatrice (per ora) – il prossimo Biancaneve live-action della Disney, che il figlio del defunto regista del Classico del 1937 David Hand ha già definito una “disgrazia” e che, secondo lui, avrebbe fatto “rivoltare nella tomba” tanto suo padre quanto Walt Disney in persona.
