Steven Spielberg e il motivo per il quale rifiutò la regia del primo Harry Potter

Il regista afferma di non pentirsi della scelta, scopriamo perché

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Scegliere tra arte e famiglia è una questione delicata. Lo sa bene Steven Spielberg, che nel suo ultimo (e più autobiografico) film, The Fabelmans, affronta l’argomento dal punto di vista dei suoi genitori, interpretati da Paul Dano e Michelle Williams. Una situazione che l’ha visto coinvolto anche in prima persona, quando, sul finire degli anni ’90, si trovò a fare una scelta non facile rinunciando alla regia di Harry Potter e la Pietra Filosofale, passato poi nelle mani di Chris Columbus.

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Come raccontato in una recente intervista, Spielberg rinunciò all’incarico di partire per l’Inghilterra per restare a Los Angeles, vicino alla sua famiglia, la moglie Kate Capshaw e i loro 5 figli:

Il significato personale di come il conflitto tra l’arte e la famiglia ti spezzi in due mi è capitato più tardi, dopo che mi ero già affermato come regista ed ero in piena attività”, ha detto Spielberg. “Io e Kate [Capshaw] avevamo iniziato a mettere su famiglia e ad avere figli. In quel momento mi chiesero di accettare un lavoro che mi avrebbe portato in un altro paese per quattro o cinque mesi, dove non avrei visto la mia famiglia tutti i giorni… È stata un’esperienza lacerante“.

Ci sono stati diversi film che ho scelto di non fare“, ha continuato Spielberg. “Ho rifiutato il primo ‘Harry Potter’ per trascorrere l’anno e mezzo successivo con la mia famiglia, con i miei figli che stavano crescendo. Ho sacrificato un grande franchise per stare con la mia famiglia. Oggi guardando indietro a quella scelta, sono molto felice di averla fatta“.

La famiglia prima di tutto, dunque… come direbbe il buon Dominic Toretto.

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