Come pecore in mezzo ai lupi, recensione del film di Lyda Patitucci

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Come pecore in mezzo ai lupi
Andrea Arcangeli e Isabella Ragonese - Photo by Andrea Pirrello

IL FATTO: Vera fa un lavoro particolare: si occupa di procurare mezzi, documenti e armi per una banda di criminali dell’Europa dell’est che opera a Roma. La sua vita è praticamente inesistente, ma Vera ha fatto una scelta, che è molto diversa da quello che sembra e che a un certo punto si intreccerà con il suo passato.

COME PECORE IN MEZZO AI LUPI – L’OPINIONE

sono anni che in Italia si cerca di ricostruire un cinema noir o polar, a seconda del taglio narrativo e cinematografico. Quest’anno abbiamo avuto due begli esempi.

Il primo è L’ultima notte di Amore, film molto bene elaborato, con un grande protagonista, Pierfrancesco Favino, e un colpo di scena da classico americano. Come pecore in mezzo ai lupi è invece molto più vicino allo stile francese, segue la lezione di Olivier Marchal e Cedric Jimenez, registi che hanno firmato gioielli come 36 Quai des Orfévres e L’ultima missione (il primo) e Bac Nord e November (il secondo).

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Lyda Patitucci ha un curriculum di tutto rispetto come aiuto e regista di seconda unità, figura fondamentale nel cinema di genere di genere perché fondamentalmente coordina e gira le scene d’azione. Una palestra non da poco, perché lavora immaginando i ritmi, il montaggio, i diversi angoli e piani di ripresa.

Tutte cose che ritroviamo in questo notevole esordio nel lungometraggio, scritto da Filippo Gravino (già sceneggiatore dell’ottimo La terra dei figli e de Il primo Re, in cui Patitucci dirigeva la seconda unità) e portato sullo schermo con una mano già esperta e decisa. Fotografia livida, montaggio essenziale, narrativo e dinamico, racconto senza respiro e senza sconti, interpretato magnificamente da una inedita Isabella Ragonese, come sempre bravissima, e da un altrettanto bravo Andrea Arcangeli, qui nella sua migliore performance in carriera.

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Come pecore in mezzo ai lupi, così come quello di Andrea Di Stefano, è un film da prendere come esempio. Avere un’industria che ricomincia a puntare su un genere che unisce autorialità e intrattenimento significa tornare a essere competitivi sui mercati internazionali come lo sono adesso Francia e Spagna. Non è da poco. Soprattutto se lo si fa con prodotti di grande valore, in tutti i sensi, come questa ottima opera prima.

Un plauso anche al produttore Matteo Rovere, che ha visto crescere professionalmente Lyda sui suoi set, a partire da Veloce come il vento, e che ha capito che scommettere su di lei significava vincere facile.

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RASSEGNA PANORAMICA
VOTO:
come-pecore-in-mezzo-ai-lupi-recensione-del-film-di-lyda-patitucci2023 Regia di Lyda Patitucci. Interpreti: Isabella Ragonese, Andrea Arcangeli Distribuzione Fandango Durata 100 minuti. Al cinema dal 13 luglio