È stato uno dei debutti più acclamati della stagione, accolto come film rivelazione all’ultimo Festival di Berlino e premiato con il Nastro d’Argento per i migliori registi esordienti, ed ora finalmente arriva in Home video: il 4 ottobre La terra dell’abbastanza dei fratelli D’Innocenzo esce in Dvd e Blu Ray distribuito da CG Entertainment/Adler Entertainment. Domani, mercoledì 3 ottobre, i registi Damiano e Fabio D’Innocenzo, insieme ai protagonisti Andrea Carpenzano e Matteo Olivetti, incontreranno il pubblico a Roma, alle ore 18 alla libreria La Feltrinelli di Via Appia Nuova 427.
L’edizione home video è accompagnata da una ricca selezione di contenuti speciali, tra cui le Scene tagliate, Interviste e il Trailer. E nella sezione Esclusive del portale di CG saranno disponibili anche le copie autografate da Fabio e Damiano D’Innocenzo.
Leggi dopo il trailer la recensione di Ciak!
Italia, 2018 Regia Damiano D’Innocenzo, Fabio D’Innocenzo Interpreti Andrea Carpenzano, Matteo Olivetti, Milena Mancini, Max Tortora, Luca ZingarettiDistribuzione Adler Entertainment Durata 1h e 36′
LA STORIA – Educazione criminale di due coatti. Mirko e Manolo sono due studenti all’ultimo anno dell’istituto alberghiero, con tanta vitalità e sogni abbastanza piccoli nel cassetto. Una notte, casualmente, con la macchina fuori città investono e uccidono un passante. Che fare? Intanto scappare e poi chiedere aiuto al padre di Manolo, un personaggio alla deriva che vive in un garage. Questi li tranquillizza invitandoli a starsene zitti e quieti; poi, quando scopre che l’investito è un “infame”, cioé un malavitoso cui il clan dei Pantano sta dando da tempo la caccia: “amo svortato!” dice e spinge il figlio ad andare dal clan e autodenunciarsi come killer volontario e unico.
Dopo incomprensioni e litigi che potrebbero incrinare il loro rapporto, entrambi con incoscienza e baldanza si trasformano in “apprendisti criminali” per il clan. Gestiscono prostitute, coprono pedofili, al bisogno uccidono. E mentre si esaltano negli agi che la piccola prosperità concede, per la preoccupazione – che si trasforma in seguito in ostilità – della mamma di Mirko, scivolano progressivamente in situazioni sempre più trucide e pericolose. A cui reagiranno in maniera imprevedibilmente diversa (“Ci pensi mai a quella sera?” “A volte. Strano eh…da zero a mille così…buh”).
L’OPINIONE – Un debutto folgorante. Non ancora trentenni, gli esordienti Fabio e Damiano D’Innocenzo trovano modi narrativi ed espressivi assai efficaci (e personali) per una storia semplice e diretta, magari già affrontata da altri (la periferia romana è ormai un sottogenere a parte del cinedramma criminale nostrano). Stupisce ad esempio la maturità con cui scelgono di non fare della violenza un elemento spettacolare e per questo anche ambiguo. A volte la mostrano nella sua crudezza e velocità, a volte si distanziano grazie all’uso di una ripresa fotografica molto consapevole, a volte la tengono fuori campo, senza compiacimenti voyeuristici ma sottolineando piuttosto gli effetti che questa produce nelle menti dei due ragazzi, una immoralità che pare indifferente e che genera conseguenze irrimediabili.
E lo confermano gli autori: “Volevamo raccontare come è maledettamente facile assuefarsi al male! Vedere fin dove si può fingere di non sentire nulla”. Oltretutto questo uso sobrio di cosa e come raccontare sposta il peso della tensione tutto sugli attori che rispondono ammirevolmente, sia i protagonisti inesperti ma non acerbi, anzi tutt’altro (eppure Andrea Carpenzano vanta solo due film e un po’ di tv con Immaturi la serie e Matteo Olivetti è praticamente un esordiente), sia i volti noti di contorno e qui sorprendenti, come Max Tortora padre rovinato che rovina, Milena Mancini, madre ringhiosa, anima di periferia che non ha perso dignità e umanità e Luca Zingaretti, lucido boss di borgatara cattiveria luciferina. Presentato con lusinghieri consensi a Berlino, ha faticato a trovare una distribuzione. Fortunatamente ora arriva sugli schermi. Prodotto dalla Pepito e grazie alla Adler Entertainment. Fortunatamente, perché è uno dei più bei film italiani della stagione, Di certo il più inatteso.