“La Mummia”: Tom Cruise e la tomba egizia maledetta

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The Mummy Usa, 2017 Regia Alex Kurtzman Interpreti Tom Cruise, Sofia Boutella, Annabelle Wallis, Jake Johnson, Courtney B. Vance, Russell Crowe Distribuzione Universal Durata 1h e 47’

 

Al cinema dall’8 giugno 2017

IL FATTO – Durante la guerra in Iraq, due militari americani furbescamente in cerca di reperti archeologici da rivendere, Nick Morton e Chris Vall, si imbattono – non per loro merito – addirittura in una tomba egizia nascosta nelle profondità. Come spiega la dottoressa Halsey, cui Morton ha rubato da seduttore indicazioni per ritrovare il sito, non solo è una scoperta unica, ma anche particolarmente inquietante: sembra quasi che gli egizi abbiano fatto di tutto per occultarne l’ubicazione e far dimenticare ai posteri l’esistenza. In effetti vi è imprigionata la principessa Ahmanet che, per brama di potere, strinse un perverso patto con il dio Seth. Impossibilitata a morire davvero, mummificata dai secoli, ancora cova il progetto di “trasferire” nel corpo di un umano lo spirito del dio della Morte. Così risvegliata, identifica proprio in Morton il soggetto adatto.

L’OPINIONE – “Il passato non può rimanere sepolto per sempre” è l’incipit un po’ menagramo di questo kolossal action-horror, il primo (evidentemente) che l’Universal ha intenzione di impiattare, contando sul recupero dei suoi classici monster-movie degli anni Trenta (in effetti giocando di ironia il motto potrebbe tranquillamente riferirsi ai propositi della casa). Certo del vecchio La mummia (1932) di Karl Freund non è rimasto nulla, neanche il romanticismo funebre della trama di allora, qui è tutto un mischione furbastro di effetti speciali (qualcuno davvero sorprendente), atmosfere gotiche, humour prefabbricato (quello in stile Marvel/DC Comics). Di scena in due ore un po’ di peplum-movie, il war movie nel deserto, le atmosfere notturno-mefitiche delle campagne inglesi e dei sotterranei londinesi ideali per l’action-fantasy, un quartier generale laboratorio alla Hellboy (per intendersi); in più animali schifosi a profusione, un amico cadavere alla Lupo Mannaro Americano a Londra e combattimenti mostri-uomini che si vorrebbero alla Sam Raimi. Insomma tanta roba centrifugata in velocità (con inquadrature a privilegiare il 3D) e pazienza se la plausibilità e la logica sono messe a repentaglio. Splendida comunque la sequenza dall’interno dell’aereo che precipita al suolo, con Cruise a salvare la bella bionda.

Già, parlando degli attori, che dire? Qui si apre un capitolo nel capitolo. Tom Cruise non è stata la miglior scelta in assoluto; più monocorde del solito, leggermente gonfio e ritoccato (troppo scuri i suoi capelli), più adatto forse a thriller meno fantasy. Infatti quando si trova a duettare con il pachidermico Russell Crowe (che qui interpreta – assurdo nell’assurdo – il ruolo nientemeno che del dottor Jeckyll con tanto di alter ego Hyde da tenere a freno! Si sospettano sviluppi in eventuali sequels o spin off), il Morton di Cruise si stinge particolarmente (specie nella versione originale), tanto divertitamente enfatico, in souplesse e gagliardo appare l’ex Gladiatore (che comunque sa sempre recitare). Lo stesso vale per le donne: quella che fa innamorare Cruise è una bionda-anglosassone tipo che dimentichi poco dopo il film di averla vista (l’attrice è Annabelle Wallis), viceversa la malvagissima Ahmanet è una splendida algerina, Sofia Boutella (Star Trek Beyond), capace di illuminare di luce oscura tutto il set, affascinante persino quando è in versione mostruosa o parzialmente cadaverica. Lei sì che è indimenticabile (l’unica). Ovviamente si prevedono sviluppi.

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