A fine mese sarà in sala il suo nuovo Bones and All, in attesa di sequel e presentato con un certo clamore a Venezia 79 per il tema divisivo e la presenza di Timothée Chalamet, ma tutti sembrano sempre in attesa di rivedere all’opera Luca Guadagnino. Al più presto. Su qualsiasi cosa. Questo sembra emergere dall’ennesimo progetto legato al suo nome, dopo i tanti visti in precedenza, che tornerebbe all’horror dopo il Suspiria del 2018 con il remake del classico Universal del 1932, La mummia.
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In una recente intervista a Collider, il regista italiano si è sbilanciato in maniera netta su quanto sarebbe interessante per lui “fare qualcosa su La Mummia“. La domanda era specifica, su quale classico horror avrebbe voluto rileggere, dopo aver dato una propria lettura del cult di Dario Argento, e questa è stata la risposta:
“È un corpo putrefatto avvolto da bende marcite, nel quale ciò che c’è dentro è [tanto] interessante quanto ciò che è fuori. Dovrebbe essere molto spaventoso e molto, molto terminale. Un piccolo film, ma molto profondo e molto spaventoso”.
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Una premessa che fa ben sperare, e incrociare le dita perché possa davvero portare a qualcosa di più, soprattutto dopo che le recenti dichiarazioni proprio sul genere sembravano allontanare Guadagnino dal cinema di paura, nonostante se ne dichiarasse “grande fan“.
Per i tanti appassionati come lui, veri o presunti, sarebbe per altro l’occasione di vedere tornare alla vita un classico unico, che nel 1999 era stato volto in commedia da Brendan Frasier e poi in action da Tom Cruise. E del quale – prima ancora – avrebbero dovuto occuparsi il grande George A. Romero, su una sceneggiatura di Alan Ormsby e John Sayles, e il subentrato Joe Dante (con Daniel Day-Lewis protagonista). Tirato in ballo dallo stesso filmmaker: “mi dispiace molto non si sia realizzato, Joe è un tale maestro, sono sicuro che avrebbe realizzato qualcosa di incredibile”.