Gore, Netflix cancella l’uscita del film di Kevin Spacey

Sepolto il biopic di Michael Hoffman sullo scrittore e drammaturgo statunitense

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RICCIONE, ITALY - JUNE 23: Kevin Spacey speaks on the stage during the Italian Global Series Festival 2025 at Teatro Galli on June 23, 2025 in Rimini, Italy. (Photo by Daniele Venturelli/Getty Images for ITALIAN GLOBAL SERIES FESTIVAL)
Kevin Spacey

Sembra esser terminata l’Odissea del biopic su Gore Vidal con Kevin Spacey protagonista, purtroppo però le notizie che arrivano da Netflix non sono buone, né per l’attore, né per i suoi fan, né per il progetto. Che lo streamer, che ne detiene i diritti, non sembra intenzionato a far uscire. Per motivi fiscali.

Già il mese scorso, una fonte indipendente aveva avanzato questa ipotesi, ma oggi a confermarlo arriva l’accreditato IndieWire, dopo aver interpellato numerosi attori e tecnici impegnati nel Gore di Michael Hoffman (Sogno di una notte di mezza estate, Game 6), a partire dal produttore Andy Paterson. Proprio lui avrebbe chiesto agli Studios di permettergli “di mostrare il film o di dargli una nuova vita“, ricevendo come risposta un clamoroso diniego e il rifiuto a “distribuire il film o venderlo a terzi“.

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Una vera e propria cancellazione per il film, in post-produzione almeno dal 2017, quando Netflix ne interruppe la produzione dopo le prime accuse di molestie sessuali contro Spacey e la conseguente totale condanna morale.

Che sembra continuare, visto il progetto iniziale di distribuire il film nelle sale cinematografiche da parte dello streamer, anche per poter ambire a premi importanti (intenzione chiara, stando a una fonte di IndieWire, a conoscenza della produzione di un trailer specifico da utilizzare nelle necessarie campagne promozionali).

E considerato che una versione finale di Gore esiste, essendo stata visionata dai vertici di Netflix in proiezioni private organizzate dall’amministratore delegato di Netflix, Ted Sarandos.

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La motivazione ufficiale riguarderebbe la detrazione della tassazione sul film (di 40 milioni di dollari di budget), già realizzata, analogamente a quanto accaduto per il Batgirl della Warner Bros. E che non soddisfa Paterson, perplesso che “un’azienda che si vanta di essere incentrata sulla libertà di espressione artistica” possa “seppellire” il titolo mentre continua a proporre ai suoi abbonati le prime cinque stagioni di House of Cards e diversi film di Kevin Spacey.

Che dopo aver lavorato in Control o Peter Five Eight è appena stato protagonista al l’Italian Global Series Festival 2025 in programma a Riccione e Rimini dal 21 al 28 giugno.