E’ un ritorno al passato quello offerto dalla Festa del Cinema di Roma 2022, un invito per i tanti appassionati di western e per i nostalgici del personaggio di Franco Nero entrato nel cult, anche per la dichiarazione d’amore di Quentin Tarantino. Ma se Django Unchained era ‘solo’ un omaggio, l’attesa serie originale Sky e Canal+ Django pone le premesse per una rilettura moderna del protagonista del film del 1966 di Sergio Corbucci.
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Dovremo aspettare il prossimo gennaio 2023, purtroppo, per scoprire cosa ci riserva il progetto che vede Francesca Comencini (Gomorra – La serie) alla regia dei primi quattro episodi, ma soprattutto direttrice artistica della serie. Che è stata girata completamente in inglese – in Romania, tra Racos, Bucharest e l’area del Danubio – e che nei successivi sei dei dieci totali è stata affidata alla direzione di David Evans (Downton Abbey) ed Enrico Maria Artale (Romulus).
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“Adoro i western, soprattutto quelli degli anni ’70. Sono una appassionata – confessa la regista all’incontro su Dove va il western?. – Mai avrei sperato di poter partecipare a questo gioco, un sogno sconfinato per un regista, malgrado avessi paura delle sfida, perché i registi cui si richiama sono immensi. Poi quando ho visto la sceneggiatura, ho sentito la volontà di rendere loro omaggio e insieme di parlare della contemporaneità, anche politica, come hanno fatto quei cineasti, e ho detto di sì”.
Ma il suo è un Django “diminuito”, come lo definisce lei, “un uomo in crisi, un antieroe”. Almeno per come viene presentato, ché “poi è il difetto di presentare solo due puntate di un arco narrativo molto più lungo, nel quale crescerà, ma all’inizio arriva sicuramente come un cuore ferito”.
Due episodi che al momento costituiscono l’anteprima mondiale della serie che vedremo in esclusiva su Sky, e in streaming solo su NOW, una prestigiosa serie TV prodotta per Sky e CANAL+ da Cattleya e Atlantique Productions (parte di Mediawan) e co-prodotta da Sky Studios e CANAL+, in collaborazione con STUDIOCANAL e Odeon Fiction e con il sostegno del Ministero della Cultura italiano e del governo rumeno.
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E nella quale Matthias Schoenaerts interpreta l’iconico personaggio del titolo, accanto a Nicholas Pinnock nei panni di John Ellis, il visionario fondatore di New Babylon, a Lisa Vicari, che nella serie è invece Sarah, la figlia di Django, e a Noomi Rapace nel ruolo della potente e spietata nemica di Ellis, Elizabeth Thurmann. Tra gli altri interpreti: Jyuddah Jaymes, Benny O. Arthur e Eric Kole nei panni dei figli di John Ellis e Tom Austen in quelli del cowboy Eljiah Turner.
Sinossi:
1872, nel Far West Sarah e John hanno fondato New Babylon dopo esser rimasti soli: una città di emarginati, piena di uomini e donne di ogni estrazione, razza e credo, che accoglie tutti a braccia aperte, se disarmati. Perseguitato dal ricordo dello sterminio della sua famiglia otto anni prima. Convinto che sia sopravvissuta al massacro, Django (Matthias Schoenaerts) sta ancora cercando sua figlia, che potrebbe essere proprio la Sarah di New Babylon in procinto di sposare John. Tra tensioni personali, antichi rancori, vendette Django è ora disposto a tutto per non perdere sua figlia una seconda volta, anche a costo di dare la vita per proteggere la comunità in cui vive dalla spietata Elizabeth Thurmann (Noomi Rapace).
DJANGO è una coproduzione italo-francese creata e scritta da Leonardo Fasoli (Gomorra – La Serie, ZeroZeroZero) e Maddalena Ravagli (Gomorra – La Serie), entrambi anche co-autori del soggetto di serie insieme a Francesco Cenni e Michele Pellegrini. Completa il team di scrittura Max Hurwitz (ZeroZeroZero, Manhunt), che firma due sceneggiature.
La distribuzione internazionale è di STUDIOCANAL.
