I morti rimangono con la bocca aperta, la recensione del film italiano

Il nostro secondo in concorso alla Festa del Cinema di Roma

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I morti rimangono con la bocca aperta

Omaggiato da una rassegna delle sue opere più rappresentative alla scorsa Viennale, Fabrizio Ferraro presenta il suo ultimo lavoro alla Festa del Cinema di Roma 2022, dove I morti rimangono con la bocca aperta è stato selezionato nel Concorso Progressive Cinema, tra le Visioni per il mondo di domani. Uno dei 16 titoli – senza distinzione tra film di finzione, documentari e film in animazione – a essere analizzati da Louis Garrel, Pietro Marcello e il resto della giuria presieduta da Marjane Satrapi. Che potrebbero premiare il racconto in bianco e nero di un passato che “interroga la contemporaneità”.

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IL FATTO: Quattro partigiani fuggono in mezzo alla neve sull’Appennino dell’Italia centrale, nel 1944. Sono inseguiti, cercano un rifugio, incontrano una ragazza. Drammaticamente ambientata in un contesto storico e politico ben preciso, tuttavia la loro storia si connette, seppur non esplicitamente, con un presente ancora fragile e falcidiato da guerre presenti o echeggianti.

I morti rimangono con la bocca aperta

L’OPINIONE: Habitué dei grandi festival europei, il regista italiano vanta sei lungometraggi e quattro documentari (tutti distribuiti in sala e trasmessi in tv, su Fuori Orario) e si conferma autore a tutto tondo curando anche sceneggiatura, fotografia e montaggio di questa opera abbagliante, volutamente ostica, nella quale la netta polarizzazione dell’assenza di colori corrisponde a quella sociale e politica del contesto che racconta. Attraverso un dettaglio, uno spaccato di vita, descritto più attraverso le immagini – avvolgenti o claustrofobiche – e i suoni (spesso spari, più che dialoghi o monologhi interiori) che ne disturbano la visione. Un invito ad ascoltare, il film stesso più che i morti che cita, entrambi pronti a svelare molto più di quel che ci si aspetterebbe, a offrirci una esperienza di vita da ritrovare nelle “tracce” che generalmente ignoriamo, più o meno volutamente. Anche loro “indesiderate” e simbolicamente affini agli “Unwanted” ai quali è dedicata la serie artistica del regista, nella quale questo lavoro si inserisce e che si completerà (dopo Les Unwanted d’Europa e Checkpoint Berlin) con il suo prossimo film.

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I morti rimangono con la bocca aperta

RASSEGNA PANORAMICA
VOTO
i-morti-rimangono-con-la-bocca-aperta-la-recensione-del-film-italianoItalia/Spagna 2022. Regia: Fabrizio Ferraro. Con: Emiliano Marrocchi, Domenico D’Addabbo, Fabio Fusco, Olimpia Bonato, Antonio Sinisi. Durata: 1h 24’. Distribuzione: Boudu Film