La Festa del Cinema di Roma 2023 al Nuovo Sacher

Il cinema di Nanni Moretti ospita il festival, tutti i titoli selezionati dal regista

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Da domani venerdì 20, e fino a lunedì 30 ottobre, il programma della Festa del Cinema di Roma torna per il secondo anno consecutivo al Cinema Nuovo Sacher con una selezione di titoli realizzata da Nanni Moretti. Numerose le proiezioni che saranno accompagnate dai registi e dal cast delle produzioni. Roberta Torre, Michele Riondino, Margherita Buy, Francesca Archibugi, Kasia Smutniak, Emma Dante, Francesco Munzi, Ginevra Elkann, Filippo Barbagallo, Adrián Saba e Teemu Nikki sono i nomi confermati al momento, come ospiti di un programma che si annuncia ricco e interessante.

I film della Festa di Roma 2023 al Nuovo Sacher:

Venerdi 20 alle ore 16.30
La memoria infinita di Maite Alberdi
Augusto Góngora e Paulina Urrutia sono una coppia importante nella cultura cilena, lui giornalista culturale e politico anche televisivo, lei attrice teatrale e cinematografica, regista ed esponente politica. Nel 2014, a Góngora fu diagnosticato l’Alzheimer e da allora la coppia si impegna contro la malattia.

Venerdi 20 alle ore 18.15
Fremont di Babak Jalali
Il regista britannico-iraniano cattura la dimensione esistenziale di Donya alla ricerca di comunità, connessione, amore a Fremont, città della Bay Area che viene chiamata anche Little Kabul, perché ospita una delle più grandi enclave di afgani negli Stati Uniti.

Venerdi 20 alle ore 21.00
Mi fanno male i capelli di Roberta Torre (dibattito con la regista)
Film che ci mostra Alba Rohrwacher nel ruolo di Monica, una donna che sta perdendo la memoria e che il marito Edoardo accompagna con tenerezza nelle vite che lei si ricostruisce attraverso i film di Monica Vitti, La notte, L’eclisse, Deserto rosso, Teresa la ladra, Amore mio aiutami, Polvere di stelle.

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Sabato 21 alle ore 16.30
La erección de Toribio Bardelli
di Adrián Saba (presente il regista)
Ambientato in una Lima malinconica e prevalentemente notturna, il film è un gioco di carattere grottesco, a volte straziante a volte ironico del più promettente dei giovani cineasti peruviani, con l’interpretazione di Gustavo Bueno e da Gisela Ponce de León.

Sabato 21 alle ore 18.15
Death Is a Problem for the Living di Teemu Nikki
Il regista e il cast presenteranno la proiezione agli spettatori. Nel film, Risto ha il vizio del gioco, ad Arto manca una grossa porzione di cervello, a uno piace il jazz, all’altro il rock finlandese degli anni ’80, ed entrambi hanno una vita disastrata. Tra commedia e noir, tra Kaurismäki e il primo Winding Refn, il nuovo lungometraggio del regista finlandese è un buddy movie laconico e sanguigno.

Sabato 21 alle ore 21
Kripton di Francesco Munzi
Film che nasce da progressivi avvicinamenti, all’interno di due strutture psichiatriche della periferia di Roma, ad alcuni ragazze e ragazzi affetti da malattie psichiche, sei giovani che hanno deciso volontariamente di ricoverarsi e che combattono con disturbi diversi.

Domenica 22 alle ore 16
La passion de Dodin Bouffant di Trần Anh Hùng
Nella Francia di fine ’800, Dodin Bouffant, famoso gastronomo, cucina per i suoi amici buongustai e per Eugénie, magnifica cuoca, sua collaboratrice e compagna da vent’anni. La grande cucina si riempie di alimenti, verdure, carni, spezie, olii, condimenti, farine, e di tegami, pentole, strumenti, della passione carnale e spirituale che la cucina induce in una storia di cucina e storia d’amore, per la Francia, la sua cultura, la sua campagna, i suoi colori, i suoi pittori.

Domenica 22 alle ore 18.30
Un Amor di Isabel Coixet
Nat fa la traduttrice e ogni giorno si trova a tradurre le storie tragiche e terribili delle donne immigrate. Stressata, molla tutto e va ad abitare a La Escapa, un paesino della Spagna rurale. Andreas è il vicino grande e grosso che si offre di ripararle il tetto. In cambio di qualcosa.

Domenica 22 alle ore 21
Palazzina Laf di Michele Riondino (presente il regista)
LAF è acronimo di Laminatoio a freddo: la LAF era la palazzina nella quale, negli anni ’90, i proprietari e i dirigenti dell’Ilva di Taranto decisero di confinare gli impiegati che si erano opposti alla “novazione” del contratto, cioè al declassamento a operai. Non potevano licenziarli, perciò li sbattevano alla Laf, a non fare niente.

Lunedì 23 alle ore 16
Anatomie d’une chute di Justine Triet
Una coppia di scrittori risiede in uno chalet immerso nella quiete e nella neve delle Alpi francesi con il figlio undicenne, che ha perso la vista dopo un incidente. Il corpo di Vincent, il marito, è precipitato dalla finestra e giace sulla neve: una caduta che potrebbe non essere accidentale. Comincia così la storia che si riavvolge nei ricordi e nelle testimonianze del processo in cui la moglie è sospettata di uxoricidio.

Lunedì 23 alle ore 18.45
La storia di Francesca Archibugi (presente la regista)
La prima puntata della serie basata sul romanzo di Elsa Morante, uno dei più importanti del ’900: 800.000 le copie vendute in Italia in un solo anno, l’opera fu poi tradotta in più di venti lingue.

Lunedì 23 alle ore 21
Mur di Kasia Smutniak (presente la regista, al suo esordio)
Ambientato nella zona rossa proibita della Polonia, con un’attrezzatura tecnica leggera e l’aiuto di attivisti locali la troupe raggiunge il confine con la Bielorussia per documentare, al ritmo di un thriller, la barricata d’acciaio di 186 chilometri costruita per respingere i migranti che tentano di entrare nell’UE in cerca di rifugio.

Martedì 24 alle ore 16.15
Un silence di Joachim Lafosse
Il film approfondisce un argomento scomodo: l’abuso famigliare e il silenzio. Il regista belga, al suo decimo lungometraggio, plasma un film sensibile e profondo affidandosi alle sfumate interpretazioni di Daniel Auteuil ed Emmanuelle Devos.

Martedì 24 alle ore 18.15
Achilles di Farhad Delaram
Due fuggitivi iraniani – un ex cineasta consumato dall’ira e dal dolore, spezzato dal solo sistema politico che la sua generazione abbia mai conosciuto, e una prigioniera politica da tempo internata in un ospedale psichiatrico – si uniscono per sfuggire alla presa di un governo corrotto.

Martedì 24 alle ore 21
Troppo azzurro di Filippo Barbagallo (presente il regista)
Tra indecisioni, timidezze, distrazioni e clamorose maldestrezze dei giovani, il regista firma una commedia romantica e svagata, condotta con il ritmo e con lo sguardo dei giovani di oggi, con il frame che si restringe in formato cellulare o si frammenta in tanti rettangoli, fino a costruire un affresco ironico, minuzioso, partecipe.

Mercoledì 25 alle ore 16
The Monk and the Gun di Pawo Choyning Dorji
Nel 2006, il re del Buthan decide di abdicare e vengono indette le elezioni democratiche, per la prima volta nella storia. Bisogna perciò insegnare alla popolazione come si vota in un Paese i cui segnali di modernizzazione sono i televisori (a tubo catodico) che trasmettono un film di 007.

Mercoledì 25 alle ore 18.15
The Persian Version di Maryam Keshavarz
Leila, giovane cineasta newyorkese decisa a diventare la Iranian-American Scorsese, raggiunge la sua numerosa famiglia, che la considera un’irrecuperabile ribelle, quando il padre deve sottoporsi a un intervento chirurgico. È lei stessa a raccontare le sue aspirazioni e la sua storia, guardando in macchina, dopo essere apparsa in burkini, reduce da una festa mascherata.

Mercoledì 25 alle ore 21
Volare di Margherita Buy (presente la regista, al suo esordio)
Una commedia che prende ispirazione dalla dichiarata fobia del volo della Buy e che racconta dell’attrice di successo Annabì che per tutta la vita ha sofferto di aviofobia a causa della quale ha dovuto rinunciare anche a importanti scritture. Ma adesso che sua figlia ha deciso di studiare in California, Annabì deve fare qualcosa e si iscrive a un corso all’aeroporto di Fiumicino.

Venerdì 27 alle ore 21
Misericordia di Emma Dante (presente la regista)
Dopo Via Castellana Bandiera e Le sorelle Macaluso, la regista trasporta sotto la luce della Sicilia e, in parte, in esterni l’universo famigliare e ferino di Misericordia, che in teatro era chiuso nel buio di una stanza.

Lunedì 30
Te l’avevo detto di Ginevra Elkann (presente la regista)
Il film è ambientato a  Roma, a inizio di gennaio: le decorazioni degli alberi di Natale scintillano ancora nelle case, quando un’anomala ondata di calore colpisce la città, dove le temperature si alzano a poco a poco fino ad arrivare a 30 gradi. Mentre il caldo continua ad aumentare, si accentuano ansie e nevrosi.