CANNES, DIARIO DI BORDO DEL 21 MAGGIO: I GIOIELLI “LOUISIANA” E “DHEEPAN”, IL KITSCH FORMATO RED CARPET

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Un giorno di grandissimo cinema: da Dheepan di Jacques Audiard a Louisiana – The Other Side di Roberto Minervini (di cui trovate un’intervista esclusiva qui sul nostro sito). Gli ultimi giorni di Festival riservano, come sempre, grandi sorprese

louisiana Roberto minervini
Roberto Minervini, il regista di “Louisiana – The Other Side”

Ecco i punti più alti (e quelli più bassi) di oggi.

Lamerica
Dopo la trilogia texana chiusa con Stop the Pounding Heart, un nuovo racconto straordinario di realtà marginale americana messo a fuoco dall’ottimo italiano “fuori sede” Roberto Minervini (in concorso al Certain Regard: leggete qui la nostra intervista esclusiva!)
Louisiana – The Other Side, emblematico fin dal sottotitolo “l’altro lato”, mostra alcune zone rurali della Louisiana del Nord, dove la disoccupazione raggiunge il 60% della popolazione locale. Tra tossici, disperati, paramilitari antigovernativi e uomini braccati dalla polizia, Minervini coglie ancora una volta in immagini la realtà degli emarginati USA.

Jacques Audiard
Jacques Audiard

 

Il momento Cult del giorno
La prima scena “parigina” di Dheepan di Jacques Audiard. Dopo l’odissea della guerra civile in Sri Lanka e il viaggio verso l’Europa del protagonista eponimo, vediamo lo schermo nero e delle farfalle luminose, fluorescenti e intermittenti sul buio. Sono i cerchietti e le cianfrusaglie kitsch che Dheepan, respinto da tutti e inseguito dalla polizia, deve vendere per pochi euro per sopravvivere.
Nessun ricatto emotivo, nessun didascalismo, solo l’assurdo colore del vivere quotidiano.
In poche parole: la potenza del cinema.
Di Audiard.

Lo Scult del giorno

Il look simil Paris Hilton e il make up alla Paloma Faith (la pop star di Youth) di tante ragazze alle proiezioni serali su invitation: scarpe tacco 14 e abito lungo da sera ma ipertrasparente a mostrare tutto, dal seno alla biancheria intima.
L’anno prossimo arriveranno nude, ma truccate e soprattutto “taccate” per non rischiare di restare fuori dalla sala.
Mot de passe cannense: sobrietà.

Luca Barnabé