DA “TWILIGHT” A CANNES LA SECONDA VITA DI KRISTEN STEWART

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In un lungo e inedito editoriale MTV ha pubblicamente chiesto scusa a Kristen Stewart per averla presa in giro nel corso di tutti i suoi anni vissuti da Bella Swan, la vampira di Twilight«Non avevamo capito niente, facciamo ammenda». Perché sì, dopo aver vinto il César per la sua interpretazione in Sils Maria di Olivier Assayas, la ventiseienne Kristen è diventata un simbolo indie, la nuova icona della cultura hipster, la musa prediletta da Karl Lagerfeld. Proprio come Emma Watson nel dopo Hermione: da ragazzine imprigionate nelle saghe a libere donne indipendenti che segnano il gusto della propria epoca.

Il percorso di Kristen è ancor più brillante e ardito: da Twilight ad Assayas e Woody Allen, i due registi con cui si presenta in doppietta a Cannes, dagli amori un po’ devastati con il bel Robert Pattinson (rimasto un passo indietro) al fidanzamento così cool con la cantante Soko, dagli effetti speciali dei pallidi vampiri alla galassia indie e alla scena fashion alternativa. «Con Woody Allen ho parlato poco, chiusa in una stanza, e una volta a telefono. Poi mi ha scelta. Lacrime ed emozione senza fine». Anche le vampire piangono.

Il film, Café Society – il quarantaseiesimo di Allen e tra i suoi più costosi – racconta la gioventù cosmopolita e affluente degli anni Trenta, con grandi ricostruzioni d’epoca a New York e Los Angles, la fotografia del grande Vittorio Storaro e una vicenda che coinvolge star e produttori della Hollywood che fu. Kristen è Teresa, il suo amante di lungo corso è Jesse Eisenberg, Blake Lively è una cantate molto glam, Steve Carrell è il megaproduttore (e rimpiazza Bruce Willis uscito di scena e dal set, con gran litigio, dopo una settimana). Un film con Woody, bello o brutto che sia, equivale, lo si sa, a un diploma in attrice vera, ma dopo l’exploit critico di Sils Maria e Still Alice Kristen non ne aveva bisogno, anche perché, appassionato della sua traiettoria singolare, il regista di culto Assayas è tornato alla carica proponendole il ruolo da protagonista in Personal Shopper, anch’esso selezionato a Cannes, in concorso, ovvio!

La bizzarra vita di Kristen, tra Los Angeles e Parigi, un concerto al Coachella e una sfilata di Balenciaga o Chanel (di cui è testimonial), ha ispirato ancora una volta la storia del film: l’attrice qui è una personal shopper, una di quelle professioniste un po’ inventate che si occupano di vestire le celebrity, immerse nel mondo lussuoso del fashion. Pare una vicenda come tante, e invece Kristen, tra modelle spiritate e stylist survoltati, incontra il sovrannaturale e dialoga con i fantasmi nel backstage delle infinite settimane della moda. Per Assayas, e anche per la Stewart, una vera ossessione: la Bella di Twilight si può solo esorcizzare, mai dimenticare. In più, non resta che attendere e sul red carpet di Cannes forse incroceremo, mano nella mano, la coppia del momento, Kristen e la sua Soko, cantante e pure attrice (sulla Croisette persino ballerina) in La danseuse di Stéphanie Di Giusto che sarà a Cannes in Un Certain Regard.