TRIESTE FILM FESTIVAL: VIAGGIO NEL CINEMA EUROPEO. CON MONICA BELLUCCI

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Trieste è una città storicamente votata a essere centro di passaggio e incontro tra la cultura mediterranea, quella mittel-europea, quella balcanica e quella slava. Per questo il Trieste Film Festival (già conosciuto come Alpe Adria Cinema, in programma dal 20 al 29 gennaio) acquista un senso quasi di inevitabile necessità e il fatto di essere arrivato alla 28ma edizione lo conferma.

Sotto la direzione di Fabrizio Grosoli e Nicoletta Romeo, per nove giorni, ecco un viaggio in profondità nelle cinematografie europee forse meno note ma capaci di stimolare fascinazioni straordinarie.

Tra l’apertura di The Teacher (di Jan Hrebejk, già candidato agli Oscar nel 2000 con Divided We Fall) e la chiusura in spolvero con On the Milky Road, ultima regia del magistrale Emir Kusturica, con Monica Bellucci, per l’occasione in arrivo a Trieste il 28 gennaio e premiata con l’Eastern Star Award, una imponente mole di lungometraggi, corti e documentari, proveniente da 38 paesi sarà proiettata tra la Sala Tripcovich e il Teatro Miela. Tre i concorsi internazionali, con 10 titoli proposti tra i lungometraggi (tra cui il vincitore del Festival di Karlovy Vary, l’ungherese It’s not The Time of My Life di Szabolcs Hajdu e il bulgaro Glory di Kristina Grozeva e Petar Valchanov, distribuito ad aprile anche da noi, e l’italo-austriaco Mister Universo, diretto dagli autori del pregevole La pivellina, Tizza Covi e Rainer Frimmel).

Il manifesto del Trieste Film Festival

Tra gli eventi speciali, impossibile non segnalare l’ultimo documentario di Wajda (recentemente scomparso), Afterimage che vuole essere anche un omaggio all’arte di un Maestro assoluto, così come la proposta del restaurato The Valley of Peace dello sloveno France Stiglic: presentato in concorso a Cannes nel 1957 vinse il premio per la miglior interpretazione maschile, quella di John Kitzmiller.

Sorvolando a volo d’uccello sul programma – ci ritorneremo più specificatamente nei giorni a venire – spicca la sezione “più popolare” dedicata al cinema di genere, con quattro titoli: l’action comedy Kills on Wheels (Assassini a rotelle) di Attila Till, il thriller (tragicomico) Mother dell’estone Kadri Kousaar, The Black Pin (La spilla nera) di Ivan Marinovic e Zoology, commedia fantastica del russo Ican I. Tverdovskij.

In più: focus (sul cinema delle repubbliche del Baltico), omaggi (a Omero Antonutti), approfondimenti (sul Nuovo Cinema Rumeno), una masterclass del documentarista russo Vitalij Manskij con sue 8 regie, il Premio Corso Salani intitolato al filmaker prematuramente scomparso (4 film italiani in attesa di distribuzione) e tanta altra succulenta “roba” cinematografica.

Prima dell’arrivederci alle prossime puntate from Trieste, una segnalazione puramente artistica, perché il manifesto scelto per illustrare questa 28ma edizione è bellissimo, opera dell’austriaco Andreas Franke.

Massimo Lastrucci

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