AI e niente ‘Originals’ per Disney e Paramount, e Del Toro commenta…

Mentre continua lo sciopero degli attori, si pensa al futuro

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Paramount Animation

Purtroppo il primo commento, a caldo, è sparito dal profilo twitter di Guillermo Del Toro, dove però resta la citazione di un commento piuttosto esplicito ed emblematico del pensiero del regista messicano riguardo l’intervista apparsa su Variety al CEO di Paramount Brian Robbins. Una interessante testimonianza della quale colpisce in particolare un passaggio, soprattutto mentre lo sciopero degli attori entra nella sua terza settimana e THR pubblica un’articolo sui futuri piani produttivi della Disney.

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A quanto pare, l’intenzione dell’Amministratore Delegato è di migliorare i conti dell’azienda rinunciando agli ‘Originals’, almeno per quanto riguarda le animazioni, e puntando sulle cosiddette – e già esistenti – “Proprietà intellettuali” di Paramount. Dalla quale, a breve, arriveranno le Teenage Mutant Ninja Turtles: Caos mutante (qui il trailer), annunciate come il possibile maggior successo di sempre della Paramount Animation, dopo le delusioni di Wonder Park, Sherlock Gnomes, Rumble o Monster Trucks e in attesa dei prossimi Spongebob, Avatar: The Last Airbender e PAW Patrol: The Mighty Movie.

“Non distribuiremo un costoso film Original d’animazione originale per poi limitarci a pregare che la gente venga a vederlo, – ha continuato Robbins. – “La gente è alla ricerca di film d’animazione irriverenti e con un punto di vista comico. Non si tratta più di Disney e Pixar”.

Questo il primo commento di Guillermo Del Toro:

Guillermo Del Toro on twitter

E’ invece THR a rivelare la ricerca della Disney di un Research & Development Imagineering (posizione da 180.000 dollari all’anno) che abbia “l’ambizione di spingere i limiti di ciò che gli strumenti di intelligenza artificiale possono creare e comprendere la differenza tra la voce dei dati e la voce di uno scrittore o artista” e che “collaborare con studi, università, organizzazioni e sviluppatori di terze parti per valutare, adottare e integrare la più recente IA generativa“. Un responsabile per la creazione, il design e la costruzione di attrazioni e parchi a tema che però conferma la scelta degli Studios di guardare con sempre maggior attenzione alla tanto discussa ‘AI’, anche dagli attori in sciopero, preoccupati per l’invasione degli spazi creativi di questo tipo di strumenti.

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I produttori della AMPTP sostengono che l’uso dell’IA avrà “un approccio equilibrato, basato su un uso attento”, ma SAG-AFTRA e gli attori vogliono evitare il rischio di vedere – o sentire – le proprie fattezze o voci utilizzate a piacimento (e quanto desiderato) dagli Studios per una paga ridotta, mentre gli autori della WGA temono l’uso ChatGPT e algoritmi di Deep learning – capaci di riconoscere contenuti, generarli, riassumerli o tradurli – come i Large Language Model, in generale, per la redazione o la riscrittura delle sceneggiature.

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Il tutto mentre anche Sony cerca un esperto di etica dell’IA e Netflix è alla ricerca di un Product Manager di Intelligenza Artificiale da 900.000 dollari all’anno che possa migliorare il proprio sistema di Machine Learning, software originariamente utilizzato per consigliare titoli agli spettatori che ora la piattaforma di streaming vorrebbe implementare nella creazione dei contenuti. Un passo avanti verso un futuro già presente, senza dubbio, dal quale inevitabilmente Studios e streamer non dovranno farsi trovare impreparati, ma nel quale è difficile non vedere una strategia che impedisca a ‘intoppi’ come quelli causati dallo sciopero in corso di condizionare la politica produttiva e distributiva relativa a progetti costosissimi e di non restare ‘ostaggi’ degli attori o di qualsiasi altra categoria giustamente pronta a esigere il rispetto dei propri diritti.