Cinecittà, ricavi più che raddoppiati con un anno di anticipo

Nicola Maccanico commenta gli ottimi risultati ottenuti dagli Studios di Roma

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Cinecittà

E’ l’Amministratore Delegato di Ceincittà Nicola Maccanico ad aggiornarci sulla situazione della società, e con soddisfazione, visti i risultati evidenziati nell’intervista apparsa su Il Sole 24 ore. “A fine anno dovremmo arrivare a ricavi per 39 milioni circa – dice. – Più del doppio rispetto ai 16 milioni del 2021 e più di quanto si realizzava comunque negli anni precedenti”, un ‘boom‘ che l’AD ascrive anche alla grande richiesta delle strutture degli Studios di Via Tuscolana 1055 a Roma.

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Tra gli effetti del cosiddetto “nuovo corso dell’audiovisivo” ci sono infatti i 32 milioni circa provenienti “dall’utilizzo dei teatri e delle scenografie”, sempre più richiesti dalle produzioni internazionali e per le necessità delle piattaforme on demand. Un orizzonte al quale Maccanico si era già rivelato molto attento, come nel caso dell’accordo stretto con Fremantle l’anno scorso.

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Da non sottovalutare, poi, l’anticipo con il quale si raggiunge un traguardo importante come quello dell’utile di bilancio “nell’ordine dei 900mila euro e un anno prima di quanto previsto nel Piano 2021-2026”.

Un “sistema che funziona”, lo aveva definito lo stesso Maccanico nel corso di una recente audizione in Commissione Cultura alla Camera dei Deputati, parlando di “un gioco di squadra all’interno del quale Cinecittà riesce a svolgere un ruolo”. “Competere sui mercati internazionali implica avere una dimensione importante: abbiamo 40 ettari di proprietà, 18.000 mq di capacità produttiva, 19 teatri di posa; i lavori vanno nella direzione della costruzione di nuovi teatri per passare a quota 24 più altri 8 sui terreni di Torre Spaccata, per arrivare a un totale di 32 teatri di posa, come prevedono anche gli interventi del Pnrr”, aggiungeva.

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A conferma della centralità degli spazi a disposizione del Cinema, sui quali continuano a concentrarsi i piani di sviluppo a venire, come quelli riguardanti l’ammodernamento di 4 teatri di posa esistenti e la realizzazione di ulteriori cinque, come il “teatro 22” citato nell’intervista, per il quale “abbiamo già assegnato la gara”, dice l’AD. Il cui mandato scade nel 2024.