Una produzione “impressionante” la definisce Roberto Proia, che con la sua Eagle Pictures distribuirà in 300 copie il film nelle sale italiane dal 28 ottobre (in contemporanea con la serata di apertura di Lucca Comics & Games) e che si dice orgoglioso che sia la Sony a occuparsi di portare all’estero il Dampyr dell’esordiente Riccardo Chemello. Presente all’incontro insieme alle star dell’avventura: Wade Briggs (Foundation), Stuart Martin (Medici, Crossing Lines), Frida Gustavsson (Vikings: Valhalla), Sebastian Croft (Game of Thrones), Luke Roberts (Game of Thrones, The Batman) e David Morrissey (The Walking Dead).
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“Girato interamente in lingua inglese, è una produzione importante, per il budget di oltre 15 milioni di dollari e i 200 attori coinvolti durante le 15 settimane di riprese in Romania”, sottolinea ancora Proia, su set “in mezzo alla Transilvania, a Bucarest, ma anche al confine con l’Ucraina, come nel caso del tempio ricostruito in una miniera di sale a 400 metri”, specifica Andrea Sgaravatti, che sottolinea come il progetto sia nata da una serie di circostanze favorevoli.
“Un giorno Uno”, l’ennesimo, per la Bonelli Entertainment, il braccio produttivo dedicato allo sviluppo di progetti cinematografici e televisivi basati su personaggi che hanno fatto la storia del fumetto in Italia, come dice Michele Masiero, direttore editoriale della Sergio Bonelli Editore (SBE). Un “primo passo per entrare in tutte le fasi del percorso produttivo da quella creativa a quella più tecnica, fino a quella distributiva” e non correre i rischi del passato. “Una nuova era” che prevede di trasportare le proprie creature in un’altra dimensione, “multimediale, del cinema, della animazione, della serie televisiva, del videogioco“.
Ed è sempre lui a svelare la pre-produzione e lo studio in corso su progetti relativi a Martin Mystere, Mr. No e Tex, che si aggiungono ai già annunciati Dragonero – serie animata della quale a Lucca si vedranno i primi episodi, co-produzione internazionale insieme a Rai Kids – e la live-action di 10 episodi dedicato a Dylan Dog e prodotta dalla Atomic Monster di James Wan (Aquaman).
Delle “montagne russe di emozioni” ha definito la sua esperienza, il regista, che viene dal parkour prima e grazie ai video dedicati a questa disciplina è riuscito ad arrivare dietro la macchina da presa. Per “un sogno che si avvera” che ha condiviso con i suoi attori, tutti ugualmente entusiasti. A partire dal dampyr in persona, Wade Briggs, contento di non essere cresciuto in Italia e di avere “il vantaggio di non conoscere il fumetto originale“. Una ‘libertà’ che gli ha permesso di lavorare sugli aspetti più intimi del personaggio:
un “eroe poco probabile, un classico anti-eroe, ma complesso e umano, che confrontandosi con Tesla finisce col comprendere se stesso e la sua potenzialità, pur conservando dei lati oscuri“.
“Mi sono innamorata di Tesla e delle sue qualità umane, del suo essere una donna che cerca di recuperare se stessa e il controllo sulla propria vita – gli fa eco Frida Gustavsson, chiamata in causa. – Nel suo arco narrativo, ammorbidisce la sua durezza e si apre entrando in contatto con altre persone, trovando una dimensione più umana“. Una affinità che ha sentito anche Stuart Martin: “Mi sono davvero sentito Kurjak. Abbiamo fatto 3 settimane di prove, spesso a zero gradi, durante le quali ho fumato 60 sigarette al giorno, ma anche tanta fatica e vedere le mie mani sanguinanti mi hanno aiutato a realizzare un ritratto del personaggio. Che ha visto tanto male nella sua vita, nella guerra. E’ un uomo buono che lotta contro il male e per non caderne preda”.
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Tutti elementi di quella che il Governatore di TWD David Morrissey ha sintetizzato come “una sceneggiatura coraggiosa, che inserisce il genere in una storia recente e drammatica”. Nella quale Luke Roberts – dopo quello di Bruce Wayne – si trova a interpretare un altro padre, “una presenza forte della quale volevo indagare le motivazioni, una corrente sotterranea che attraversa la storia”, quella del Draka ‘Maestro della Notte’ che Masiero mette al centro dei futuri sviluppi, annunciando il suo “macro piano” e il fatto che il padre di Harlan sarà “il grande protagonista del seguito, dei seguiti“.
Quelli che ancora Proia cita quando parla di questo Dampyr come di “un unicum che speriamo apra la via ad altri progetti”.