È morto Morgan Spurlock, regista del doc contro McDonald’s

Nel 2005 sfiorò l'Oscar per il Miglior documentario con Super Size Me

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Morgan Spurlock

Nel 2017 ne aveva persino realizzato un sequel (Holy Chicken!), ma tutti lo ricorderanno per il Super Size Me con il quale nel 2005 sfiorò il Premio Oscar per il Miglior Documentario. La sua fu una indagine che fece scalpore, e che oggi torna inevitabilmente in mente nell’apprendere della morte prematura di Morgan Spurlock, a soli 53 anni.

Causa del decesso, stando alla dichiarazione della famiglia affidata al suo agente e diffusa dallagenzia AFP, le complicazioni dovute al cancro di cui soffriva. “È stato un giorno triste, in cui abbiamo detto addio a mio fratello Morgan – ha detto il fratello Craig. – Morgan ha dato così tanto attraverso la sua arte, le sue idee e la sua generosità. Il mondo ha perso un vero genio creativo e un uomo speciale“.

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Nella filmografia di Spurlock – ricca di oltre venti titoli, tra documentari e non – anche il reportage sulla guerra degli Stati Uniti in Afghanistan Che fine ha fatto Osama Bin Laden? del 2008, il caustico Freakonomics: Le divertenti verità sulla crisi del 2010 e il Come ti vendo un film del 2011 (presente nel catalogo Nexo+), ma anche progetti più ‘fan oriented’, come quelli sui Simpson e sul Comic-Con, e il One Direction: This Is Us del 2013 sul tour della band.

Nel 2017, mentre le accuse di cattiva condotta sessuale travolgevano Hollywood, scrisse un saggio-confessione nel quale si definiva “parte del problema”, svelando di esser stato accusato di stupro e di aver pagato per non affrontare una denuncia per molestie sessuali.

Il trailer di Super-Size Me:

Nell’epocale Super Size Me, Spurlock testimoniava gli effetti sul suo organismo di una alimentazione totalmente sregolata, mangiando ogni giorno – a colazione, pranzo e cena  – prodotti della catena di fast food McDonald’s. Sottoponendosi di fatto, come cavia, a un test che gli aveva procurato conseguenze fisiche e psicologiche, oltre a un aumento di peso di circa 11 kg e costringendo i medici che lo seguivano a fare pressioni perché interrompesse l’esperimento.

Decisamente riuscito, giudicandolo a posteriori, visto gli interrogativi sollevati – in tempi non sospetti – sull’industria alimentare statunitense. Che, pur bollando come “irrealistici” i risultati raccolti dallo scomparso, ha visto la stessa McDonald’s eliminare l’opzione ‘Super Size’ dai propri menu.