È la serie che tutti aspettavano. Quella in cui finalmente la Principessa Diana si prende la scena e svela tutta la tragica solitudine di una donna, entrata a Buckingham Palace ad appena diciannove anni, con tanti sogni, infranti uno dopo l’altro, a ogni porta del palazzo. Dietro cui c’era comunque sempre lei, la Regina.
La quarta stagione di The Crown, su Netflix dal 15 novembre, gratta via un po’ dell’oro della corona per lasciare emergere tutta la ruggine di una Regina, costretta a fare i conti con due donne che negli Anni ‘80 hanno cambiato la sua strada, politica e privata: Margaret Tatcher e Diana Spencer. Due spine nel fianco, inflessibile la prima, sognatrice la seconda, protagoniste entrambe di un cambiamento epocale nella storia dell’Inghilterra, prima donna Primo Ministro e prima moglie di Carlo, in una nazione costretta ad assistere a una guerra lontana e incomprensibile come quella delle Isole Falkland. E come nella realtà, anche nella finzione per Olivia Colman, volto di Elisabetta per due stagioni, è il momento della svolta, visto il suo addio alla serie scritta da Peter Morgan: lascerà il suo trono a un’erede illustre, Imelda Staunton, ultima interprete della serie destinata a concludersi con la quinta stagione.
«Non vedo l’ora di vedere la quinta stagione con Imelda, che sicuramente sarà molto più brava di me», sorride la Colman, che lascerà insieme a Tobias Menzes, volto del duca di Edimburgo e a Helena Bonham Carter, interprete della Principessa Margaret.
«Il nostro è un addio amaro – ammette la Bonham Carter – Sono triste che finisca, questa serie è stato un grande regalo, Margaret è stata una compagnia divertente per diversi anni, non mi era mai successo, non posso credere che sia finita. Mi dispiace molto per chi verrà dopo». «Sarà comunque bellissimo vedere come andrà avanti», ammette Tobias, che in questa quarta stagione ha un ruolo diverso, meno Duca di Edimburgo e più padre di due figli, Carlo (Josh O’ Connor) e Anna (Erin Doherty) costretti a unire ragione e sentimento di fronte a un’Inghilterra che aspetta, sempre e comunque, le loro scelte. «Il principe Philip e Diana si somigliano molto – racconta Menzes -. Sono due outsider, lui sa a cosa lei va incontro, alla sfida che deve sopportare. Vede la sua femminilità e la sua bellezza, insieme alla Regina spera che il figlio sia felice, ma devono sempre tenere un occhio al loro ruolo. Philip sa che il figlio non è perfetto per il lavoro chiamato a fare, c’è sempre qualcuno che decide per loro. Il Duca di Edimburgo mostra il suo lato umano, è più “caldo” in questa stagione, aiuta i figli ad adattarsi ai ruoli in cui sono nati».
Nella vita di Elisabetta è invece Margaret Tatcher (interpretata da una perfetta Gilian Anderson) a mescolare le carte, a tirar fuori dal suo proverbiale aplomb diversi momenti di nervosismo, quelli che la Colman si è divertita di più a interpretare. «Amo ogni scena in cui la Regina è arrabbiata – sottolinea l’attrice –. Non capita spesso, ma quelle scene danno più significato al nostro mestiere. Ho amato moltissimo anche girare le scene in cui la famiglia reale si ritrova a Balmoral, in Scozia, c’era un vento fortissimo, molto freddo, ma era un luogo meraviglioso, eravamo circondati da una folla di bambini. È lì che Diana entra per la prima volta in famiglia e comprende la difficoltà del ruolo che l’aspetta». Anche la Tatcher passa attraverso le forche caudine della Scozia. «Nel corso delle riunioni di Balmoral molte donne diverse cercano di testare chi entra, tra regole e etichetta – conclude Tobias Menzies – Diana prova a adattarsi, mentre la Tatcher non capisce le regole non scritte e i privilegi di questa famiglia».
Di Tiziana Leone