A poco più di un anno di distanza dai primi cinque episodi (era il 10 agosto 2022), torna la serie dedicata al più piccolo dei Guardiani della Galassia, che nei nuovi cortometraggi della seconda stagione di I Am Groot su Disney+ vediamo affrontare situazioni buffe, inedite e potenzialmente pericolose a modo suo… Disponibili a partire da mercoledì 6 settembre, anche in questo caso gli episodi sono tutti scritti e diretti da Kirsten Lepore, che si diverte a giocare con un Groot non troppo cresciuto, ma che già mostra qualche cambiamento, soprattutto sul piano emotivo-comportamentale.
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IL FATTO:
L’alberello dispettoso – sempre meno ‘Baby’ Groot – torna a combinare guai a bordo delle astronavi dei Guardiani e non solo. Perso nella sua solita esplorazione dell’universo (e oltre), il nostro piccolo eroe finisce per trovarsi faccia a faccia – o naso a naso – con nuove creature e mondi completamente diversi. Un’abitudine che si rinnova negli episodi intitolati – in originale – “Are You My Groot?“, “Groot Noses Around“, “Groot’s Snow Day“, “Groot’s Sweet Treat” e “Groot and the Great Prophecy“, nei quali già si anticipano giornate nevose, dolcetti spaziali, grandi profezie e la voglia di scoprire quello che lo circonda…
L’OPINIONE:
Siamo sempre nella Fase 5 del Marvel Cinematic Universe e, chiusa l’avventura con gli amici Star-Lord e Drax, il giovane Groot (sempre doppiato in originale da Vin Diesel) si gode un meritato riposo. Si fa per dire, visto che sorprese e potenziali pericoli non mancano mai nell’ambito del MCU, anche in versione ‘baby‘. Ovviamente il tono è sempre lo stesso dei primi cinque corti della serie Marvel su Disney+, ma qualcosa sembra cambiato nel loquace – per quanto poco intelligibile – protagonista vegetale.
Per quanto i nuovi episodi finiscano per essere più lineari, semplici nel loro sviluppo e apparentemente figli di una necessità produttiva, non mancano i momenti ‘da circoletto rosso‘, come nel caso del primo dei cinque, nei quali di nuovo vediamo Groot alle prese con un esserino indifeso che scatena il suo innato senso materno/paterno.
Questa era la prima volta nella saga dei Guardiani della Galassia nella quale James Gunn non partecipava alla fase creativa – almeno, dichiaratamente – ma attenzione a mostrarsi delusi anzitempo. Dai primi passi mossi a partire da ‘quel’ vasetto (nel “Groot’s first steps” della prima stagione) a oggi, il nostro eroe non si è mai fermato e, a meno di non sfruttare una I Am Groot 3 per esplorare l’adolescenza del piccolo, ce ne accorgeremo sul grande schermo.
Rispetto all’anno scorso, stavolta sono effettivamente pochi i momenti irresistibili come il duetto dance con Iwua in “Il passatempo di Groot“, ma il piccolo ramoscello regala ugualmente sprazzi di crescita. Di una maturazione che lo vede più curioso, di conoscere ed esplorare in primis i propri limiti, che ribelle e aggressivo. Una lettura che potrebbe spiegare il minor appeal sul piano narrativo, ma che nulla toglie al piacere di goderci il lato meno educativo e divertente – tra disubbidienze, suscettibilità, reazioni inconsulte e abbrutimento da divano – dell’adolescenza. Celebrata in un finale di stagione bonario e aperto.
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Ovviamente i primi cinque episodi della serie, su Disney+ dall’anno scorso, come anche i vari capitoli della trilogia che ci ha fatto scoprire il legnoso e simpatico protagonista, dai Guardiani della Galassia (Vol. 2 e Vol. 3 compresi) alle varie apparizioni del supergruppo prossimo a una importante rivoluzione: Avengers: Infinity War (2018), Avengers: Endgame (2019), Thor: Love and Thunder (2022) e l’altra serie animata What If…? (2021)
