Le otto montagne, Borghi e l’amicizia con Marinelli: «Viviamo lontani, ma è come se fosse il mio vicino di casa»

Un'amicizia che perdura dal 2015 tra i due protagonisti di Le otto montagne, dal 22 dicembre nei cinema

0

Una storia d’amicizia, pura, come l’aria delle montagne nelle quali è nata e perdurata. È quella che unisce Pietro e Bruno, i due protagonisti di Le otto montagne, il libro premio Strega di Paolo Cognetti trasformato in lungometraggio da Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch (il duo belga dietro al raffinato Alabama Monroe) che dal 22 dicembre arriva nelle sale italiane sette mesi dopo la vittoria del Prix du Jury all’ultimo Festival di Cannes.

E sette sono anche gli anni passati da Non essere cattivo, il film di Claudio Caligari che ha unito per la prima volta sul grande schermo Luca Marinelli e Alessandro Borghi e sancito l’inizio delle loro carriere, insieme ad un forte legame d’amicizia che si portano avanti da allora. «Il confine tra amicizia e amore è molto labile, spesso l’ho confuso – rivela Borghi in conferenza stampa. – Mi sento innamorato delle persone a cui voglio molto bene. Io e Luca siamo amici da sette anni. Viviamo lontani, ma è come se fosse il mio vicino di casa – ha continuato l’attore di Suburra -. Se penso a Luca e ai momenti passati insieme, come quelli che ci ha regalato questo film, ritrovo il vero significato dell’amicizia: due persone che non si devono spiegare niente e che, anche se diverse, riescono ad ironizzare e a ridere senza giudicarsi, cercando di entrare l’uno nella testa dell’altro».

Proprio quello che fanno Pietro e Bruno. Il primo (Marinelli) è un ragazzino di città che passa con i genitori le vacanze estive in montagna, il secondo (Borghi) un bambino montanaro che non ha mai messo piede fuori dalla valle. Negli anni, Bruno rimane fedele alle sue montagne, mentre Pietro è quello che va e viene. Il loro incontro li porterà a sperimentare l’amore e la perdita, riconducendo ciascuno alle proprie origini e facendo sì che i loro destini si compiano.

Un po’ come successo con i ruoli di Cesare e Vittorio nel film di Caligari, anche per Le otto montagne i due attori hanno ‘rischiato’ di scambiarsi le parti di Pietro e Bruno . È sempre Borghi a spiegare come sono andate le cose: «In Non essere cattivo Luca era arrivato prima di me. Aveva provato entrambi i personaggi, ma poi lo scelsero come Cesare. Anche per Le otto montagne Luca già c’era e stavano capendo quale ruolo affidargli. Il mio provino è stato uno dei momenti più belli della mia vita. Anche se non avessi ottenuto la parte, mi bastava averlo fatto. Sapere che c’erano Felix e Charlotte ad aspettarmi e Luca a farmi da spalla era una cosa fantastica. A quel provino sono successe cose incredibili, è stato un momento prezioso per me. E lì ho capito che la storia di Bruno era quella che avrei avuto più piacere a raccontare, lo sentivo molto lontano e c’erano molte cose da imparare». 

GUARDA QUI LA NOSTRA VIDEO INTERVISTA A LUCA MARINELLI E ALESSANDRO BORGHI

Cannes 2022, intervista a Luca Marinelli e Alessandro Borghi