L’esercito delle 12 scimmie, Terry Gilliam paragona la bocca di Bruce Willis… ad un ano

Il regista Terry Gilliam confessa di avere avuto qualche problema con un elemento del volto di Bruce Willis prima di accettarlo nel suo film

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Terry Gilliam non ha peli sulla lingua, questo lo sappiamo. Dotato di una personalità eclettica e sopra le righe, il regista americano non è nuovo a dichiarazioni spesso colorate e un po’ dissacranti, e quest’ultima emersa nel corso di un’intervista pubblicata da Inverse ai danni di Bruce Willis non è certamente da meno.

Nel 1995 Gilliam dirigeva Willis, Madeleine Stowe e Brad Pitt nel thriller distopico “L’esercito delle 12 scimmie”, film che riuscì a conquistare un discreto successo di critica e pubblico. Come emerso dalle sue recenti parole, però, all’inizio il regista non era affatto convinto riguardo la scelta dell’attore di Die Hard come attore protagonista… il motivo? Non era propriamente un fan della sua mimica facciale. Nello specifico… odiava il modo in cui Willis muoveva la bocca, incurvando le labbra “alla Trump”.

Leggiamo cosa ha raccontato:

 

«Non ero mai stato un grande fan di Bruce prima d’ora, ma mi piaceva parlare con lui,  pensavo che fosse un ragazzo intelligente e divertente. Tuttavia gli spiegai le mie preoccupazioni su di lui come attore. Odiavo il modo in cui mette la bocca quando recita, un po’ sullo stile di Trump. Rettale. È come se guardassi il buco del cu*o di qualcuno!».

Willis, lo ricordiamo, interpreta James Cole, un detenuto mandato indietro nel tempo per evitare che un virus spazzasse via la maggior parte della popolazione mondiale, che nel 2035 è costretta a vivere nel sottosuolo.  Il film ha ottenuto 2 candidature a Premi Oscar, ha vinto un premio ai Golden Globe.