Neill Blomkamp sceglie i videogame: “diventeranno quel che erano i film”

Il regista di District 9 potrebbe lasciare definitivamente il cinema

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Neil Blomkamp
Neil Blomkamp

Non è certo il primo a passare dal grande schermo ai videogames, ma Neill Blomkamp sembra esser stato folgorato dalle possibilità creative e dalle prospettive future di un ambiente che potrebbe diventare il suo principale interesse. Alla base di tutto, la collaborazione con Gunzilla Games mirata alla creazione di uno sparatutto multiplayer AAA nella quale il regista di District 9, Elysium e Humandroid ha dichiarato di aver potuto contare sulla sua esperienza di sceneggiatore per costruire un universo di gioco.

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“Proviene da un luogo in cui ha portato all’estetica del gioco capacità di regia che sarebbero sulla falsariga dei film che ho fatto prima”, sono state le sue parole, riferendosi alla nuova posizione di Chief Visionary Officer creata per lui dagli ex sviluppatori di giochi provenienti da studi AAA come Crytek, Ubisoft ed EA.

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Blomkamp ha anche discusso delle differenze tra dirigere un film e lavorare su un gioco, sottolineando come l’esperienza di sviluppo del gioco sia più orizzontale rispetto alla realizzazione di un film poiché i diversi membri del team devono accettare tutte le sue proposte:

“Posso entrare con un punto di vista definitivo, ma deve funzionare su due livelli. Deve essere accettato dal team maggiore come la giusta direzione creativa in cui addentrarsi. E deve anche essere, prima di tutto, qualcosa che può integrarsi nell’architettura del gameplay in un modo vantaggioso per il gioco”.

Durante l’intervista rilasciata a IGN, Blomkamp ha anche sottolineato che il suo lavoro con Gunzilla non è un progetto collaterale della sua carriera cinematografica. Contrariamente al lavoro di George R. R. Martin con FromSoftware nell’imminente Elden Ring, Blomkamp vede la sua nuova esperienza come un primo passo

“I giochi diventeranno […] quello che erano i film nel 20° secolo. Saranno semplicemente la forma dominante di intrattenimento culturale, e [voglio] esserci dentro. Mescolando la mia storia negli effetti visivi e l’interesse per la grafica 3D voglio dotarmi di una base solida per la creazione di giochi che duri a lungo. Se il gioco avrà successo e tutto funzionerà, spero di rimanere in Gunzilla per molto tempo”.