Pantafa, una antica leggenda prende vita nel trailer con Kasia Smutniak

Presentato al Torino Film Festival, preso in sala il film di Emanuele Scaringi

0
Pantafa

A circa due anni dalla conclusione delle riprese e dopo la presentazione di inizio dicembre al Torino Film Festival, dal 30 marzo sarà nei cinema il nuovo film di Emanuele Scaringi, Pantafa. Interpretato da una tormentata Kasia Smutniak, il film si rifà a una antica leggenda tutta italiana, quella della creatura che si siede sul petto e ruba il respiro delle sue vittime, solo uno dei tanti modi che la nostra cultura ha per esorcizzare il male e le paure. E per offrire alla fantasia di alcuni autori più sensibili riti, superstizioni e meraviglie da portare sul grande schermo.

LEGGI ANCHE: Emanuele Scaringi e Kasia Smutniak portano La Pantafa tra i Crazies del TFF

“Vi è mai capitato di svegliarvi all’improvviso e di trovarvi con gli occhi sbarrati nel cuore della notte, con addosso una strana sensazione di panico, l’incapacità di muovere un solo muscolo e la percezione di qualcosa o qualcuno sul petto che vi opprime? – chiedeva il regista nella presentazione del film, aggiungendo: – Non preoccupatevi, non siete soli”. Ora

Diceva il regista de La profezia dell’armadillo, questa volta alle prese con una ispirazione di tutt’altro genere:

“Qualche anno fa un gruppo di ricercatori dell’università di Padova in associazione con l’Università della California e di Harvard ha condotto uno studio sul fenomeno della paralisi del sonno, scoprendo che questa patologia colpisce circa il 10% delle persone nel corso della vita. La paralisi ipnagogica è l’incapacità di muoversi quando ci si risveglia durante la fase REM nella quale avvengono i sogni e il corpo è paralizzato per impedire il loro attuamento nella realtà. L’attività onirica della fase REM, ancora attiva, può creare allucinazioni, anche terrificanti. Un terzo delle persone coinvolte nello studio ha dato una sorprendente interpretazione culturale a questo fenomeno. Riteneva che questa potesse essere causata da un’entità soprannaturale conosciuta con il nome di Pantafa”.

Pantafa

Una leggenda popolare, che offre una raffigurazione del Mostro in generale. “L’incarnazione della nostra parte più buia“, come la definisce ancora Scaringi nelle note di produzione sottolineando come quello spirito maligno” in fondo sia “una parte di noi, che parla delle nostre bassezze più recondite“. Come vedremo nel film – del quale vi offriamo anche un suggestivo poster ufficiale – nella speranza che, davvero, le storie dell’orrore servano anche a trasformare, tramandare e liberarsi delle nostre paure e debolezze”.

Sinossi:

Marta si trasferisce insieme a sua figlia Nina a Malanotte, un piccolo paese di montagna. La bambina da qualche tempo soffre di paralisi ipnagogiche, un disturbo del sonno che può portare ad avere stati allucinatori, e Marta ha pensato che un po’ di aria di montagna e di lontananza dalla frenesia cittadina possano giovare alla piccola. 
La casa in cui si trasferiscono però è tutt’altro che accogliente e per le strade di Malanotte non si vedono mai bambini. I sintomi di Nina cominciano a peggiorare già dalla prima notte, la bambina fa incubi sempre più vividi in cui una figura spettrale le si siede sul petto, la immobilizza e le ruba il respiro. 
Per Marta, madre sola in un paese che le appare sempre più sinistro, sarà ogni giorno più difficile trovare il modo di fare la cosa migliore per la sua bambina.

Pantafa poster locandina