Passengers, Jennifer Lawrence confessa il consiglio di Adele: «Avrei dovuto ascoltarla»

La star di Causeway torna a parlare del film del 2016

0
Passengers, Jennifer Lawrence

A un anno dal Don’t Look Up di Netflix, Jennifer Lawrence si appresta a passare a un’altra piattaforma di streaming con il suo nuovo Causeway, che vedremo dal 4 novembre su Apple TV+, e come sempre la promozione di un nuovo film diventa occasione di gustose rivelazioni sulle esperienze passate. In questo caso, quella del Passengers di Morten Tyldum sul quale l’attrice confessa di non aver seguito il consiglio dell’amica Adele… “Avrei dovuto ascoltarla“, dice, ripensando al film del 2016.

LEGGI ANCHE: Causeway, Jennifer Lawrence e Brian Tyree Henry nelle prime immagini del dramma Apple

 

Intervistata dal New York Times, la trentaduenne protagonista del film di Lila Neugebauer – presentato alla Festa di Roma 2022 e premiato come opera prima BNL BNP PARIBAS tra le tante presenti nelle sezioni del festival capitolino – ha raccontato il retroscena relativo allo sci-fi interpretato con Chris Pratt… uno dei più grossi flop della sua carriera (che all’epoca recensimmo così).

Che, dopo il successo di Hunger Games e le varie apparizioni in Madre! di Darren Aronofsky e in un paio di X-Men, l’attrice aveva deciso di mettere in pausa.

LEGGI ANCHE: Passengers in Home Video, Jennifer Lawrence e Chris Pratt nella clip esclusiva

“Adele mi aveva detto di non farlo! Diceva: ‘Sento che i film spaziali sono i nuovi film sui vampiri‘. Avrei dovuto ascoltarla”, sono state le parole della Lawrence, invitata a ripensare alle sue scelte passate. Sulle quali aveva riflettuto già nel 2021, quando rivelò a Vanity Fair come proprio film come Passengers l’avessero portata a non realizzare prodotti della “qualità che avrei dovuto”, convincendola a prendersi un periodo di riposo.

“Pensavo che tutti si fossero stufati di me. IO mi ero stufata di me. Ero arrivata a un punto in cui sentivo di non poter fare nulla di buono”, aveva dichiarato, aggiungendo: “Penso di essere stata simpatica alle persone per la maggior parte della mia vita. Lavorare mi ha fatto sentire come se nessuno potesse essere arrabbiato con me. E poi mi sono sentita come se avessi raggiunto un punto in cui le persone non erano contente per il mio solo esistere”.