L’elenco era stato lungo, troppo lungo, ma per fortuna qualcuno, piano piano, torna sui suoi passi, come Rebecca Hall, che nell’intervista rilasciata a The Observer ha pubblicamente ammesso di essersi pentita di aver reso certe dichiarazioni contro Woody Allen dopo aver lavorato con lui in Vicky Cristina Barcelona, ma soprattutto in Un giorno di pioggia a New York del 2019.
LEGGI ANCHE: Gli 85 anni di Woody Allen …and counting
Nel 2018 l’attrice si era detta “profondamente dispiaciuta” e “pentita” della decisione presa, di lavorare con il regista quattro volte Premio Oscar, arrivando a versare il suo compenso al “Time’s Up Legal Defense Fund” (organizzazione che fornisce supporto legale alle persone oggetto di molestie sessuali sul posto di lavoro). Un’uscita che oggi vede in tutt’altro modo, a quanto pare. “Faccio fatica a sopportarlo, – dice. – Non è da me fare una dichiarazione pubblica su qualcosa. Io faccio le cose, è così che sono politica. E mi sono un po’ pentito di aver fatto quella dichiarazione“.
Tutto nacque allora in reazione a una dichiarazione della figlia adottiva di Allen, Dylan Farrow, in un momento particolare per la Hall, incinta da poco. “Ero fuori a girare una scena di strada con Jude Law in cui, letteralmente, il mio dialogo era: ‘Devi smetterla di andare a letto con queste fottute quindicenni’. E quel giorno scoppia lo scandalo Weinstein. C’è un gruppo di giornalisti proprio lì e tutti mi hanno sentito dire questo”, racconta, ricordando una specifica mattina sul set diUn giorno di pioggia a New York. “In quel momento, la cosa più importante era credere alle donne“, aggiunge, ristabilire “un equilibrio“, prima di aggiungere: “ma è diventato solo ‘un’altra persona denuncia Woody Allen e si pente di aver lavorato con lui’“.
LEGGI ANCHE: Passing, la recensione dell’esordio da regista di Rebecca Hall
Sull’onda del movimento #MeToo e delle accuse mosse dal figlio Dylan e dalla ex moglie Mia Farrow a Woody Allen (scagionato in più occasioni e da più tribunali), furono in molti infatti a esprimersi contro il regista, da Greta Gerwig a Kate Winslet, Timothée Chalamet, Rachel Brosnahan, Colin Firth, Mira Sorvino, Hayley Atwell, Elliot Page, fino a Michael Caine, che non si disse “pentito” ma dichiarò che non avrebbe più lavorato con lui, come Peter Sarsgaard ed Evan Rachel Wood.
“Non mi pento di aver lavorato con lui. Mi ha dato una grande opportunità di lavoro ed è stato gentile con me. – si legge nell’intervista alla protagonista del film drammatico della BBC The Listeners e dello scorso Godzilla x Kong. – Non credo che dovremmo essere noi a fare da giudice e giuria”. Ora aspettiamo gli altri…
Online l’intervista a Rebecca Hall sul The Observer di domenica 17