Roberto Benigni compie 70 anni, gli auguri di Sophia Loren e Pippo Baudo

Sandro Veronesi si unisce agli amici dell'attore e regista Premio Oscar

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Roberto Benigni

E’ passato quasi un quarto di secolo da quel momento entrato nella Storia degli Academy Awards, il “Roberto” urlato davanti a una platea di star e con Roberto Benigni impazzito dall’entusiasmo che quasi cammina sulla testa di Steven Spielberg, ma è sempre quella la prima immagine che viene in mente nel celebrare l’attore e regista vincitore di tre Premi Oscar nel 1999 per La vita è bella. Oggi l’ex ‘folletto’ di Castiglion Fiorentino compie 70 anni e tutto il mondo del Cinema (lo) festeggia, a partire dagli amici più cari, su tutti Sophia Loren e Pippo Baudo.

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“Buon compleanno, Roberto, a nome di tutte le vite, come la mia, che arricchisci attraverso la tua arte”, dice la sua amica – 88 anni compiuti a settembre e da poco in piazza per l’inaugurazione del ristorante che porta il suo nome – in una intervista del Corriere, nella quale ricorda proprio il momento che potete rivedere di seguito:

“Non dimenticherò mai la sua mitica reazione quando esclamai il suo nome. Cominciò a saltare su e giù dai sedili dell’Auditorium con l’innocenza, la spontaneità e il dinamismo che sono i tratti distintivi dei suoi film. Scavalcò in piedi le file che lo separavano da me, e mi corse incontro. Si sbracciava, ci abbracciammo per non so quanto tempo. Spielberg lo aiutò perché stava precipitando sulle teste delle star tutte agghindate e ingioiellate.

Nel suo videomessaggio al tributo che Hollywood organizzò nel 2011 per me mi disse che sono molto italiana, che quando mi commuovo e cammino, è l’Italia che cammina. Ricordo tutte le sue magnifiche parole. Disse che era come veder muoversi la Sicilia e la Lombardia, Firenze e Napoli, la Torre di Pisa e il Colosseo, la pizza e gli spaghetti, Totò e De Sica. Era una poesia. Buon compleanno Roberto, a nome di tutte le vite, come la mia, che arricchisci attraverso la tua arte. Concludo con una dedica come se fosse una lettera: con amore, Sophia”

Più schivo di altre volte, il due volte Pinocchio (nel suo film del 2002 e nell’adattamento del 2019 di Matteo Garrone, dove in realtà interpretava Geppetto) non si è prestato a grandi eventi pubblici, ritagliandosi un momento quasi privato alla mostra delle foto di Mimmo Cattarinich a lui dedicata dalla Casa del Cinema di Roma.

Questo non ha impedito ad altri amici di fargli arrivare i propri auguri e il tanto affetto nei suoi confronti. “Caro Benigni, auguri. Mi hai lasciato in mutande, ma sei il più grande di tutti – gli scrive Pippo Baudo. – I nostri sono stati anni belli: perché sei spontaneo e ti piace stupire”.

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Mentre è Sandro Veronesi a dilungarsi nel ricordo, pubblicato da La Nazione:

“Non dategli di attempato. Meglio anziani che buonanima vi direbbe col suo fare dissacratorio. Chiamatelo vintage , come il vino d’annata con alte qualità organolettiche. Compisse cento anni il suo giorno migliore sarebbe sempre domani”.

“Roberto è un torrente di allegria, un vulcano che si accende in mille espressioni artistiche, una più gustosa dell’altra. Viviamo entrambi a Roma e ci troviamo talvolta a pranzo insieme, ma ci tirano per la giubba dappertutto. Mi mancano i suoi abbracci caldi, affettuosi, sinceri e pieni di gioia. Mi manca anche un suo regalo, che sia film o qualunque altra cosa, perché vivere Benigni è vivere la vita col sorriso anche a 70 anni, una piuma sulle ali del vento, che individua bellezza anche in un vissuto nei campi di concentramento, come celebra il suo film capolavoro”

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Un cantastorie capace di rimare all’impronta come si faceva un tempo sull’aia (memorabile un certame con Umberto Eco e Francesco Guccini a Gradara nel 1996) e di recitare Dante o gli articoli della Costituzione con la stessa elegante disinvoltura” lo definisce magnificamente l’ANSA sintetizzando alcune delle bellissime anime offerte al pubblico da questo artista immenso.