Sofia Goggia, il cinema secondo me: «Sogno un film con Carlo Verdone»

Supereroina nella vita e sulle piste di sci, ci svela gusti e progetti

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Sofia Goggia
Sofia Goggia (Marco Trovati FISI/Pentaphoto)

Sofia Goggia, “supereroina” nella vita e sulle piste di sci, che ha inchiodato l’Italia davanti agli schermi in febbraio alle Olimpiadi di Pechino, racconta l’amore per il cinema. E svela gusti e progetti che la riguardano

Ha un cane, al quale è affezionatissima, che si chiama Belle. Ma Sofia Goggia, sciatrice e campionessa olimpica capace di inchiodare gli italiani davanti alla tv come non accadeva dai tempi di Alberto Tomba e Deborah Compagnoni, con l’eroina della Walt Disney ha in comune qualcosa in più dell’amore per i libri. Stesso coraggio nel rompere schemi e percorsi naturali, stessa capacità di spiazzare, fra muscoli e lacrime, forza e umanità. Stessa determinazione nel seguire i propri sogni e nel voler essere sé stessa. Sempre e comunque.

 

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Anche quando, come è accaduto all’inizio di quest’anno, una caduta ha rischiato di portarle via l’Olimpiade e forse anche la carriera. Lei, da vera bergamasca, non ha mollato e in poche settimane ha raggiunto non solo Pechino, ma anche l’argento sul podio. Per questo, più che a una principessa disneyana, verrebbe da paragonarla a una supereroina. Anche se lei, con quella schiettezza, quella concretezza che l’hanno portata in vetta (alle classifiche sportive e ai cuori di tanti fan), svela: «Non ho un supereroe preferito, non sono nemmeno fan del genere». A lei, come ha rivelato nell’intervista esclusiva sul numero di aprile di Ciak, piacciono i film sulla guerra e quelli di un certo Carlo…

Sofia Goggia
Sofia Goggia (Alessandro Trovati FISI/Pentaphoto)

Partiamo dalla tua infanzia. Quale è stato il primo film che ricordi?

Il primo al cinema è stato Pinocchio. C’era moltissima attesa per quell’uscita e quindi il cinema, in centro a Bergamo, era strapieno. E io l’ho visto dalla prima fila. Ero sotto lo schermo e non ho bellissimi ricordi.

Che rapporto hai con il cinema? Hai un genere preferito?

Buono, mi piace molto. Ultimamente non sono riuscita ad andarci spesso, chiaramente per il Covid. A dire la verità, però, nemmeno prima era tanto semplice. La mia vita sportiva mi lascia sempre poco tempo. Adoro il genere storico. 

Le serie ti piacciono?

Sì, anche se non le guardo molto perché mi manca il tempo. Preferisco farmi un film secco e via!

L’ultimo film e l’ultima serie visti?

Non mi ricordo il nome dell’ultimo film, ma era dedicato al comportamento dei lupi nelle steppe della Mongolia. L’ultima serie? Ci devo pensare…

I tuoi preferiti?

Vince Pearl Harbor. E poi tutti i film di guerra, soprattutto quelli sulla Seconda guerra mondiale.

C’è uno spezzone o la frase di una pellicola ai quali pensi nei momenti di bisogno o per caricarti?

Ci sono tante frasi o parti che mi piacciono. Alla fine ci si identifica sempre quando si riconosce una parte di sé in un personaggio o una situazione. Non sono una fan dei film con i supereroi, però c’è un’affermazione che ho sentito una volta sul grande schermo che mi ha colpito: «A cosa serve allenarsi una vita per vincere se poi, quando arriva il tuo turno per uscire dalla panchina, non ti senti pronto per il campo?».

Sofia Goggia
Sofia Goggia (Alessandro Trovati FISI/Pentaphoto)

Un attore col quale usciresti a cena?

Facciamo due: Ben Affleck e Hugh Jackman.

Un’attrice della quale ti piacerebbe esser amica?

Forse Keira Knightley. 

Sei molto solare, espressiva, oltre che telegenica. Accetteresti una parte in un film? 

Molto, mi piacerebbe tanto fare parte di un cast, anche perché, fin da piccola, ho la passione per il teatro. Quando andavo a scuola, per i corsi extra, sceglievo sempre quelli di recitazione. 

C’è un regista con il quale vorresti lavorare?

Carlo Verdone. Mi fa impazzire! Ah, ecco, l’ultima serie vista è stata Vita da Carlo, su Amazon Prime. Lui è il numero uno!

Sofia Goggia
Sofia Goggia riceve dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella la bandiera tricolore prima delle Olimpiadi di Pechino

Hai la passione per le foto, regali ai tuoi fan tantissimi video. Pensi mai a un film sulle tue imprese?

Non ci ho mai pensato però, magari in futuro, potrebbe arrivare un documentarietto.

Sempre parlando di imprese: un commento sulle Olimpiadi e sul miracolo che hai fatto.

È un argento vivo vivissimo. Mi dispiace tanto per quei 16 centesimi. Ho fatto un miracolo incredibile perché penso di aver avuto un focus olimpico che mi ha permesso quasi di non vedere le difficoltà.

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Bergamo, epicentro della pandemia, si sta rialzando con coraggio e il prossimo anno sarà Capitale italiana della Cultura assieme a Brescia. Quel Mola mia, non mollare, è parte di voi.

Si, anche per questo motivo mi sento bergamasca. Sono caratterizzata dall’indole orobica, ne sono molto fiera. Sono davvero attaccata al mio territorio. 

Aldo Cazzullo ha scritto, e non si può che condividere il suo pensiero, che sei «una grande italiana». Un onore ma anche un onere. 

Lo è. Significa essere portatrice di valori e garante di valori insiti nel tricolore. Poi, come diceva Vasco Rossi, non è sempre facile stare in «equilibrio sopra la follia». Ma ci proviamo!

L’Atalanta, squadra di calcio di Bergamo, in questi anni ha dimostrato il valore delle “piccole”. Ora è stata venduta agli americani. Da grande tifosa quale sei, che augurio le fai? 

Spero continui a dare il meglio di sé. E che riesca anche lei, un po’ come me, a far brillare Bergamo in ogni partita. 

Sofia Goggia
Sofia Goggia (Marco Trovati FISI/Pentaphoto)