Un’estate fa, il ritorno agli anni ’90 secondo il cast (video intervista)

I protagonisti di Un'estate fa raccontano a Ciak com'è stato calarsi nelle atmosfere degli anni '90, minuziosamente ricostruite nella serie

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Le Notti Magiche di Italia ’90 alla TV, il campeggio con gli amici, gli amori estivi, i falò con la chitarra in spiaggia. E ancora le cabine telefoniche, le infinite partite a carte, le sfide a biliardino… Le atmosfere che ci offriva l‘Italia di trent’anni fa sono vivide più che mai e dal 6 ottobre su Sky è possibile riviverle in Un’estate fa, la nuova serie Sky Original ambientata su due linee temporali: gli anni ’90 e il presente.

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I registi Davide Marengo e Marta Savina insieme allo sceneggiatore Valerio Cilio e tutto il resto della troupe hanno ricreato un vero e proprio campeggio stile anni ’90, girando tra la Puglia (Porto Selvaggio e Gallipoli) e Roma, precisamente a Castel Fusano. È qui che al gruppo di giovani attori composto da Filippo Scotti, Tobia de Angelis, Luca Vannuccini, Antonia Fotaras, Martina Gatti e Sofia Iacuitto è stato chiesto vivere, giocare e divertirsi come si faceva esattamente 30 anni fa, senza telefoni e internet. Com’è stato? Ce lo siamo fatto raccontare da loro. Un’estate fa

«Com’è stato calarmi negli anni’90? Mi è piaciuto moltissimo» ha detto Tobia De Angelis. «Io ho un rapporto abbastanza conflittuale con la tecnologia, nonostante sia nato nel 2000. I telefoni mi intristiscono. Li utilizzo, ma cerco sempre di farne a meno. Sul set ci siamo calati in quell’atmosfera e devo dire che eravamo tutti abbastanza predisposti al gioco analogico. Questa cosa mi è piaciuta tanto e mi ha fatto quasi rimpiangere un tempo in cui io non sono stato, qualcosa che non ho vissuto e comunque sono riuscito a provare della nostalgia». Un’estate fa

«Non so se a me sono piaciuti gli anni ’90» commenta Luca Vannuccini«ma sicuramente mi è piaciuto molto quello che il cercare di capirli ha generato. Mi è piaciuto quello che ha creato all’interno del gruppo, la sfida che c’è stata dentro. Ci siamo tutti modellati intorno a questo obiettivo di rappresentarli nel modo più realistico possibile». Per Martina Gatti «è stato un parcogiochi, come vorrei passare la mia vita, soprattutto al campeggio. Era un cocktail di ping pong, giochi con la palla, eravamo perennemente impegnati in attività». Un’estate fa

«Quando eravamo bambini c’erano ancora i giochi analogici e ho provato una grande nostalgia» ammette Antonia Fotaras. «Attraverso il gioco abbiamo costruito le nostre relazioni, ci siamo conosciuti». «Io lo vivo con molta nostalgia questo periodo» ha aggiunto Sofia Iacuitto, «passare il tempo con giochi analogici ti dà molta spensieratezza. Ora siamo molto più connessi e la sovraesposizione ci rende meno liberi.Tornerei volentieri indietro».

Guarda qui la video intervista completa a Tobia de Angelis, Alessio Praticò, Luca Vannuccini, Antonia Fotaras, Martina Gatti e Sofia Iacuitto

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