Ne aveva accennato durante l’intervista online concessa ad Alec Baldwin, ma la chiacchierata deve aver smosso qualcosa in Woody Allen, che ha appena regalato qualche dettaglio in più sul suo Untitled Paris Project (che potrebbe essere il suo ultimo film) al quotidiano francese Le Journal du Dimanche, e una chicca: l’intenzione di trasferirsi nella Ville Lumière.
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Le prime voci risalgono al 2020, dopo l’ultimo Rifkin’s Festival, ma per realizzare il sogno di tornare in Francia a girare c’è ancora da risolvere la questione legata ai finanziamenti necessari alla produzione. Attualmente il budget previsto è di circa 10 milioni di dollari.
Se tutto andrà bene, Allen dovrebbe trasferirsi a Parigi in settembre per l’inizio delle riprese di quello che lui stesso annuncia come una storia “nella stessa vena” di Match Point, “una sorta di thriller romantico velenoso”. E che, vista l’intenzione di girare in lingua francese, sarà affidato a un cast di attori locali. Molti dei quali sono stati già contattati, in attesa della luce verde, compresi i protagonisti, i nomi dei quali restano rigorosamente segreti.
“Questo sarà il mio 50esimo lungometraggio… e potrebbe essere l’ultimo”, aveva detto sempre a Baldwin il filmmaker newyorkese. Che alla testata translapina ha aggiunto: “Ho conservato un meraviglioso ricordo delle riprese di ‘Midnight in Paris’ nel 2010. Amo moltissimo Parigi e l’ho visitata spesso, scoprendo ogni volta luoghi magici”.
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Oltre a una parentesi ‘familiare’ – sulla figlia Manzie Tio, attualmente sul set di Emily in Paris proprio nella capitale francese – Allen ha poi risposto anche al giornalista che gli chiedeva se la questione legata alle accuse della Farrow lo avesse spinto a pensare di non fare più cinema: “Sono un autore e nessuno può impedirmi di scrivere, e quindi di lavorare. È la garanzia della mia libertà e della mia indipendenza”.