Woody Allen si prepara a girare in Francia, dopo il flop negli Usa

Sempre più europeo il prossimo film, un dramma alla Match Point

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Woody Allen Match Point

Proprio mentre i risultati al Box Office Usa sanciscono un vero e proprio flop per il suo ultimo Rifkin’s Festival, nuove voci confermano un nuovo viaggio in Europa per Woody Allen. Dopo Midnight in Paris e Magic in the Moonlight, il regista di Manhattan tornerà in Francia, dove si prepara a girare un film più cupo del solito, e non del tutto in lingua inglese.

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Non c’è ancora un titolo, né dettagli su cast e trama, ma sembra certo che sarà un dramma simile – nei toni – al Match Point del 2005. In previsione del trasferimento sui set di Parigi, nella prossima Primavera, il regista avrebbe iniziato ad assemblare un cast composto anche da attori francesi. Che questa volta dovremmo vedere recitare nella loro lingua, se sarà confermata anche l’indiscrezione per cui nel film avremmo dialoghi in lingua non inglese accompagnati da sottotitoli.

Un progetto insolito per Woody Allen, che già in Vicki Cristina Barcelona aveva inserito scene in spagnolo tra Penelope Cruz e Javier Bardem. E che aveva accennato al nuovo film qualche mese fa, con queste parole:

“Non posso svelare molto. Sarà un film sulla falsariga, in senso generale, di Match Point. Un’idea che funziona in una città europea come Parigi. Spero che il pubblico lo apprezzerà. Faccio del mio meglio e sono fortunato: in cinquant’anni di carriera il pubblico finora si è quasi sempre divertito”.

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Forse più quello europeo che statunitense, visto che proprio Rifkin’s Festival non sta raccogliendo grandi risultati al botteghino Oltreoceano, dove ha incassato appena 24mila dollari nei primi due giorni, in appena 26 sale. Di certo anche a causa della tempesta di neve che ha infuriato sulla costa Est degli Usa, ma forse anche per altri motivi. Si spera non per una cambiata sensibilità nei confronti del regista, tornato nei cinema dopo il voltafaccia di suoi attori come Timothee Chalamet, che ha devoluto in beneficenza l’intero compenso ricevuto per Un Giorno di Pioggia a New York, o la distribuzione su Netflix della docu-serie Allen v. Farrow, da lui definita “un lavoro pieno di falsità”.