Hostiles – Ostili, cosa ci insegna la questione indiana sull’odio di oggi

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Hostiles

Id. Usa, 2017 Regia Scott Cooper Interpreti Christian Bale, Rosamund Pike, Wes Studi Distribuzione Notorious Durata 2h e 7’ notoriouspictures.it/movie/hostiles

Al cinema dal 22 marzo 2018

IL FATTO — Il capitano dell’esercito Joseph J. Blocker (Christian Bale), consumato da un odio inesauribile per i nativi americani, è costretto a scortare un capo Cheyenne, Falco Giallo (Wes Studi), nelle sue terre. Incontrerà una donna (Rosamund Pike) che ha perso tutto, tanto, proverà sentimenti che non credeva di avere. Più.

L’OPINIONE — Cos’è la questione indiana, la tragedia dei nativi americani, se non lo specchio di un Occidente incapace di capire, ma solo di invadere, colonizzare, umiliare? Scott Cooper ci racconta questo, con un’opera che torna indietro di 126 anni pescando nelle nostre paure di oggi. Perché se Falco Giallo – Wes Studi al suo meglio, fuori anche da una certa iconografia del buon selvaggio che a volte gli hanno appioppato – e Blocker – un Christian Bale perfetto al limite del sopportabile – e Rosalie Quaid – Rosamund Pike, bravissima nella parte di una donna che ha perso tutto e forse anche la ragione – formano un triangolo emotivo potentissimo e lacerante, sono anche la scarnificazione di una visione politica primaria. Nella loro convivenza forzata, pur costretti a prove insopportabili, dimostrano grazie a una scrittura e una regia tanto essenziali e rigorose da risultare crudeli, che qualsiasi forma di odio si sgretola di fronte a persone, vere e in qualche modo pure (anche se tutto sembrano, fuorché tali), che si guardano negli occhi.

Una favola feroce, il racconto di cui abbiamo bisogno per guardarci dentro come società – quanti Falco Giallo, che odiamo senza conoscere, abbiamo a pochi metri o chilometri da noi? – ma Hostiles – Ostili è anche uno dei film più belli sulla questione indiana, figlio della tradizione di quella New Hollywood che da Arthur Penn in poi (e a suo modo Sam Peckinpah, si sente il sapore di Sierra Charriba, 1965) decise di raccontare la vera storia di un Olocausto dimenticato e negato.

Boris Sollazzo