Christian Bale contro Thor, ringrazia DiCaprio e si confessa su Batman

Un personaggio non semplice quello che emerge dall'intervista a GQ

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Christian Bale

“Christian Bale continua a provare a mollare Hollywood” si intitola la lunga intervista che l’attore ha concesso a GQ, che gli ha dedicato la copertina del numero di novembre, e sembrano davvero diversi i motivi per cui il Premio Oscar del 2011 (per The Fighter) non sembra essere a suo agio tanto nel mondo del quale è tra i protagonisti, quanto con i suoi stessi colleghi di lavoro, con i quali evita di interagire sul set. Eccezion fatta, a quanto pare, per Leonardo DiCapio, che ringrazia apertamente, mentre confessa i timori avuti dopo la trilogia di Batman e la delusione per l’esperienza con la Marvel in Thor: Love and Thunder.

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Alla base l’eccessivo uso del Green Screen, terribilmente “monotono” per Bale che si è trovato per la prima volta nella sua lunga carriera a vivere una esperienza nuova e che sembra averlo lasciato spesso spaesato.

“La definizione è: monotonia – sono state le sue parole. – Hai delle brave persone. Hai attori molto più esperti di me. Riesci a distinguere un giorno dall’altro? No. Assolutamente no. Non hai idea di cosa fare. Non riuscivo nemmeno a distinguere una fase dalla successiva. Continuavano a dire: ‘Sei nello studio tre’, ‘Qual è?’, ‘Quello blu’. E poi ‘Sì ma sei sul sette’, ‘E quello qual è?’, ‘Quello blu'”.

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Un rischio che ha scampato sui set della trilogia del Cavaliere Oscuro, grazie alle scelte di Christopher Nolan, anche se in quella occasione la preoccupazione dell’attore era più rivolta al cercare di evitare di rimanere imprigionato nel personaggio di Batman… Per quanto avrebbe potuto essere il momento di lasciare tutto e ritirarsi!

“Non potrei mai essere altro. E per molti non lo sarò” confessa di aver sperato Bale, invano, visto che “poi non è successo”. “Mi sono sempre sentito come se fosse una cosa fatta da qualcun altro”, ha spiegato parlando della scelta di distaccarsi dal personaggio. E non solo. “Non mi sono mai considerato un protagonista. È solo noioso. Non ottieni buoni ruoli. Anche se interpreto un protagonista, faccio finta di essere il quarto, quinto personaggio, perché hai più libertà”.

Christian Bale

Un modo di evitare di pensare “all’effetto che stai avendo”, coerente con la sua scelta di non avere strategie nella sua carriera. Per la quale sente di dover ringraziare – come tutti – il collega Leonardo DiCaprio:

“Non sono solo io. Sospetto che quasi tutti quelli della sua età a Hollywood debbano la loro carriera al fatto che, fino ad oggi, qualsiasi ruolo ottenuto da chiunque, è solo perché lui l’ha lasciato prima. Non importa quello che ti dicono. Non importa quanto sei amichevole con i registi. Tutte le persone con cui ho lavorato, più volte, gli hanno offerto prima ognuno di quei ruoli. Uno me l’ha proprio detto. Quindi, grazie, Leo”.

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Come dicevamo, quasi una eccezione, vista l’abitudine a non parlare con gli altri co-protagonisti sul set, che l’attore ammette proprio parlando del prossimo Amsterdam di David O. Russell (che rischia di essere un flop). Nel film, il 48enne gallese recita insieme a Robert De Niro, Rami Malek e molti altri, tra i quali Chris Rock. Evitato come gli altri…

“E’ letteralmente del tipo: ‘ho dovuto dirlo a Chris Rock, non posso farlo perché sarò il peggior attore che tu abbia mai visto se continuiamo a chiacchierare. Dovevo dirglielo. Amo fottutamente i suoi stand-up. E quando è arrivato pensavo ‘Ah, wow, fantastico. Sì, come stai, amico?’, chiacchierando un po’. Poi sono andato a fare una scena e mi sono detto: ‘Mio ​​Dio, sono solo Christian, sono qui, sono un fan di Chris Rock’. Così sono andato da lui, e gli ho detto: ‘Amico, devo mantenere le distanze‘. Avete mai provato a nuotare e ridere allo stesso tempo? Non so voi, io annegherei. Ho dovuto farlo, per quanto mi sarebbe piaciuto continuare a parlarci”.

 

 

Qui l’intervista completa a Christian Bale su GQ