Festa del Cinema di Roma 2023, i film in lizza per la miglior Opera Prima

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Opera prima Festa di Roma

Denominato Premio Miglior Opera Prima BNL BNP Paribas, sarà la giuria  guidata da Paolo Virzì – composta con lui dalla produttrice e distributrice francese Adeline Fontan Tessaur e la drammaturga e sceneggiatrice Abi Morgan – a scegliere la miglior Opera Prima della Festa del Cinema di Roma 2023.

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Un premio presentato dalla popolare banca che si propone di essere un riconoscimento ufficiale a un “giovane artista emergente distintosi per il coraggio di innovare e sperimentare” e per la “capacità di interpretare il presente con uno sguardo sul mondo“, ma soprattutto “un supporto concreto alla qualità del lavoro di chi si è cimentato con il cinema per la prima volta“.

Attenzione ai giovani autori, dunque, anche se solo quelli dei film d’esordio inclusi nelle sezioni Concorso Progressive Cinema, Freestyle e Grand Public.

 

I film del Premio Miglior Opera Prima BNL BNP Paribas:

 

ASHIL (ACHILLES) di Farhad Delaram
Iran, Germania, Francia, 2023, 116’
Cast: Mirsaeed Molavian, Behdokht Valian, Roya Afshar, Neda Aghighi, Firouz Agheli Nel debutto cinematografico di Farhad Delaram, due fuggitivi iraniani – un ex cineasta consumato dall’ira e dal dolore, spezzato dal solo sistema politico che la sua generazione abbia mai conosciuto, e una prigioniera politica da tempo internata in un ospedale psichiatrico – si uniscono per sfuggire alla presa di un governo corrotto. Il loro viaggio attraverso l’Iran li porterà in luoghi suggestivi, da Teheran al lago prosciugato di Urmia nella provincia nord-occidentale di Shabestar, fino al Mar Caspio e ai confini con la Turchia, in una fuga che segnerà le loro vite in modi del tutto imprevedibili. Il film trae ispirazione dall’esperienza personale del regista durante la repressione delle proteste in Iran ed è una potente testimonianza della lotta per la libertà e delle conseguenze delle azioni individuali sulla collettività.

AVANT QUE LES FLAMMES NE S’ETEIGNENT (AFTER THE FIRE)
di Mehdi Fikri
Francia, 2023, 96’
Con: Camélia Jordana, Sofiane Zermani, Sonia Faidi, Sofian Khammes, Makita Samba, Hammou Graia, Samir Guesmi
In un quartiere di immigrati di Strasburgo, un’auto brucia. Karim, venticinque anni, muore dopo essere stato arrestato dalla polizia. La sua famiglia, musulmana, piccolo-borghese, tranquilla, è riunita dal dolore. Mentre la polizia tenta di mascherare gli eventi – perquisisce, minaccia – la sorella Malika si ostina a cercare la verità e chiede giustizia. Trainate soprattutto dalle donne, le veglie si trasformano in proteste. Stringato, efficace, girato all’americana, l’esordio nel lungometraggio di Mehdi Fikri è una storia di finzione ma, come specifica una didascalia, “basata sulla reale battaglia di molte famiglie”, specchio impressionante di quello che sempre più spesso infiamma le periferie delle città francesi, ma anche delle lotte all’insegna del “black lives matter”.

C’È ANCORA DOMANI
di Paola Cortellesi – Film di apertura
Italia, 2023, 118’
Con: Paola Cortellesi, Valerio Mastandrea, Romana Maggiora Vergano, Emanuela Fanelli, Giorgio Colangeli, Vinicio Marchioni
Delia: una moglie, una madre, i ruoli che definiscono una donna nell’Italia del dopoguerra. Madre di tre figli e moglie di Ivano, gran lavoratore e carattere autoritario, anche se non pessimo come quello di suo padre Ottorino, che vive con loro. Tra i preparativi per il fidanzamento della primogenita e le confidenze con l’amica Marisa, l’arrivo di una lettera misteriosa fa capire a Delia che ci può essere una vita migliore. Dopo tante sceneggiature (tra le quali Gli ultimi saranno ultimi, Come un gatto in tangenziale, Ma cosa ci dice il cervello), Paola Cortellesi esordisce nella regia cinematografica con una storia scritta insieme a Giulia Calenda e Furio Andreotti e ambientata nella Roma popolare della seconda metà degli anni ’40, in bianco e nero, memore del nostro cinema di quegli anni.

COTTONTAIL
di Patrick Dickinson
Regno Unito, Giappone, 2023, 94’
Con: Lily Franky, Ryo Nishikido, Tae Kimura, Rin Takanashi, Aoife Hinds, Ciarán Hinds, Yuri Tsunematsu
Dopo la tragica scomparsa di Akiko, Kenzaburo – magistralmente interpretato da Lily Franky, iconico protagonista di film di successo come Un affare di famiglia e Father and Son di Kore-eda – riceve una lettera dall’aldilà in cui sua moglie esprime il desiderio che le sue ceneri siano disperse nel luogo preferito della sua infanzia: il lago Windermere in Inghilterra. Nel corso di una toccante narrazione, i personaggi si confrontano con il dolore, la perdita e la sfida del perdono, verso se stessi e verso gli altri. Il viaggio di Kenzaburo attraverso paesaggi sia geografici che emotivi, da Tokyo al Lake District, offre una profonda riflessione sulla complessità delle relazioni familiari e sulla ricerca del senso di appartenenza in un mondo estraneo ed estraniante.

DALL’ALTO DI UNA FREDDA TORRE
di Francesco Frangipane
Italia, 2023, 90’
Con: Edoardo Pesce, Vanessa Scalera, Anna Bonaiuto, Giorgio Colangeli, Elena Radonicich, Massimiliano Benvenuto
Chi butteresti dalla torre? Quesito imbarazzante quando si tratta di uno sgradevole gioco di società, che diventa angosciante quando si riflette sulla vita vera, soprattutto se si tratta di buttare dalla torre la madre o il padre. Elena e Antonio e i loro genitori, entrambi affetti, senza saperlo, da una malattia rarissima. Solo uno dei due può essere curato e salvato, e i figli devono decidere chi sacrificare. Dopo averla messa in scena nel 2015, Francesco Frangipane dirige il film tratto dall’opera teatrale omonima di Filippo Gili (anche sceneggiatore), secondo capitolo della Trilogia di mezzanotte, preceduta da Prima di andare via e seguita da L’ora accanto. Sei personaggi (la famiglia e due medici) in cerca di una decisione dolorosissima.

GONZO GIRL
di Patricia Arquette
Usa, 2023, 107′
Con: Camila Morrone, Willem Dafoe, Patricia Arquette, Elizabeth Lail, Ray Nicholson, Leila George, Rick Springfield, Sean Penn
Ambientato nel 1992 ad Aspen, in Colorado, e ispirato a una storia vera, segue Alley Russo (Camila Morrone), un’aspirante scrittrice che
assume un lavoro da assistente dell’iconoclasta e fondatore di Gonzo
giornalismo, Walker Reade (Willem Dafoe). Alley viene gettato a capofitto
nel suo mondo psichedelico e alimentato dalla droga che offusca i confini
tra codipendenza e dipendenza. Assistere al suo eroe letterario
gloria in declino, lei cade sempre più nel suo mondo caotico e cerca di aiutarlo finisca il suo tanto atteso romanzo – con ogni mezzo necessario”.

HYPNOSEN (THE HYPNOSIS)
di Ernst De Geer
Svezia, Norvegia, Francia, 2023, 98’
Con: Herbert Nordrum, Asta Kamma August
Una ragazza, in primo piano su uno sfondo rosso, racconta una storia molto intima e traumatica; due spettatori approvano: Vera e André, compagni nella vita e nel lavoro, sono pronti per presentare la loro start-up per la salute riproduttiva delle donne a “Shake Up”, un weekend di ritiro durante il quale i progetti selezionati vengono illustrati a potenziali investitori. Comincia così l’acida e disturbante opera prima dello svedese Ernst De Geer, interpretata da Asta Kamma August (figlia di Pernilla e Bille August) e Herbert Nordrum (il protagonista di La persona peggiore del mondo), viaggio grottesco non solo nel mondo delle start-up, ma soprattutto nella volatilità e negli imprevedibili mutamenti dei ruoli femminili e maschili.

MOTHER, COUCH
di Niclas Larsson
Stati Uniti, Danimarca, Svezia, 2023, 96’
Con: Ewan McGregor, Ellen Burstyn, Rhys Ifans, Taylor Russell, Lara Flynn Boyle, F. Murray Abraham, Lake Bell
In un emporio di mobili in mezzo alla campagna, una signora si siede su un divano verde. E rifiuta ostinatamente di rialzarsi, mentre i tre figli adulti, David, Gruffudd e Linda, cercano di smuoverla da lì, chiacchierano tra loro, tentano invano di sbrigare i loro impegni quotidiani. Adattata dal romanzo omonimo dello scrittore svedese Jerker Virdborg (l’autore dell’apocalittico Granchio nero, da cui è stato tratto il film di Adam Berg con Noomi Rapace), una commedia dell’assurdo nella quale immagini, ricordi, personaggi inaspettati, proprietari dell’emporio e figlie dimenticate, si mescolano ai caotici rapporti di una famiglia divisa, quasi sempre all’interno della scena claustrofobica dell’emporio.

PALAZZINA LAF
di Michele Riondino
Italia, 2022, 99’
Con: Michele Riondino, Elio Germano, Vanessa Scalera, Domenico Fortunato, Gianni D’Addario, Michele Sinisi, Fulvio Pepe, Marina Limosani, Eva Cela, Anna Ferruzzo, Paolo Pierobon
Laf: acronimo di Laminatoio a freddo. La Laf era la palazzina nella quale negli anni ’90 i proprietari e i dirigenti dell’Ilva di Taranto decisero di confinare gli impiegati che si erano opposti alla “novazione” del contratto, cioè al declassamento a operai. Non potevano licenziarli, perciò li sbattevano alla Laf, a non fare niente. Chi sta seduto sulle scale, chi balla, chi gioca, frustrazione, delusione, qualche tentativo di denuncia, qualche spia, forse. Michele Riondino esordisce nella regia (e sceneggiatura) con un film dal solido impianto civile e dagli echi grotteschi e arrabbiati che rimandano a La classe operaia va in paradiso di Elio Petri: nel surreale nulla della palazzina non si può non ridere, di amarissima disperazione.

SWEET SUE
di Leo Leigh
Regno Unito, 2023, 97’
Con: Maggie O’Neill, Tony Pitts, Harry Trevaldwyn
Matura londinese single, con una vita famigliare incasinata, Sue passa il tempo tra il suo negozio Sue’s Party Palace, le visite alla madre in un istituto e il pub, dove appare all’inizio in giacca di pelle rossa, mentre l’appuntamento della serata le dà buca per telefono. E Sue si sbronza un po’. La sua vita ha una svolta quando, al funerale del fratello, incontra Ron, biker attempato con un eccentrico figlio gay e influencer. Maggie O’Neill (attrice inglese celebre in tv, da EastEnders a L’ispettore Barnaby) dà corpo, energia, sorriso e tenerezza a un personaggio umanissimo e talvolta maldestro che pare uscito (come tutti gli altri) dai primi, acuminati tv movie di Mike Leigh, padre di Leo, qui al suo esordio nel lungometraggio.

TROPPO AZZURRO
di Filippo Barbagallo
Italia, 2023, 88’
Con: Filippo Barbagallo, Alice Benvenuti, Martina Gatti, Brando Pacitto, Valeria Milillo, Valerio Mastandrea
Estate romana, che fare, a parte dei giretti in bici sulla riva del Tevere? Raggiungere i genitori al mare o l’amico del cuore a Ponza, o tentare di conquistare la coetanea bionda un po’ dark che non ci degna di uno sguardo? O andare a Rimini all’appuntamento con una ragazza appena conquistata? Indecisioni, timidezze, distrazioni e clamorose maldestrezze dei giovani, raccontati al suo esordio nella regia da Filippo Barbagallo, anche autore della sceneggiatura e interprete, insieme a Brando Pacitto, Martina Gatti, Alice Benvenuti e Valerio Mastandrea, nella parte di un padre gentile e un po’ disorientato. Commedia romantica e svagata, condotta con il ritmo e con lo sguardo dei giovani di oggi, con il frame che si restringe in formato cellulare o si frammenta in tanti rettangoli, fino a costruire un affresco ironico, minuzioso, partecipe.

VOLARE
di Margherita Buy
Italia, 2023, 100’
Con: Margherita Buy, Anna Bonaiuto, Giulia Michelin, Euridice Axen, Francesco Colella, Elena Sofia Ricci
Attrice di successo, Annabì per tutta la vita ha sofferto di aviofobia, la paura di volare, a causa della quale ha dovuto rinunciare anche a importanti scritture. Ma adesso che sua figlia ha deciso di studiare in California, Annabì deve fare qualcosa e si iscrive a un corso all’aeroporto di Fiumicino. Autrice della sceneggiatura insieme a Doriana Leondeff e Antonio Leotti, Margherita Buy esordisce nella regia con una commedia per la quale prende ispirazione dalla propria dichiarata fobia del volo.

PEDÁGIO (TOLL)
di Carolina Markowicz
Brasile, Portogallo, 2023, 101’
Con: Maeve Jinkings, Kauan Alvarenga, Thomás Aquino, Aline Marta Maia, Isac Graça
Cubatão, città della regione metropolitana di São Paulo, che si vanta di un primato ecologico ma è tra le più industrializzate del Brasile, sospesa tra il verde della campagna e i fumi della polluzione. Lo skyline contraddittorio di Cubatão domina il secondo film di Carolina Markowicz (autrice del durissimo Charcoal, 2022), e tra le pieghe della città si muovono Suellen, addetta al pagamento del pedaggio sulla trafficatissima autostrada, e suo figlio Tiquinho, diciassettenne appassionato di dive classiche, che si riprende mimando le loro canzoni, indossando golfini rosa e circondato di luci stroboscopiche. Le esibizioni di Tiquinho finiscono on line e Suellen è in imbarazzo, per cui decide di iscrivere il figlio a un seminario di riconversione sessuale. Surreale e quotidiano, un dramma di tutti i giorni intinto nell’ironia.

THE END WE START FROM
di Mahalia Belo
Regno Unito, 2023, 102’
Con: Jodie Comer, Joel Fry, Katherine Waterston, Gina McKee, Nina Sosanya, Mark Strong, Benedict Cumberbatch
Londra è semisommersa da eventi climatici catastrofici. Una donna, il suo compagno e il loro bambino appena nato cercano la salvezza andando a Nord, in un mondo dove la civiltà sta crollando. Prodotto da Benedict Cumberbatch (anche tra gli interpreti), il primo film per il grande schermo di Mahalia Belo adatta il profetico romanzo di Megan Hunter del 2017: e mescola con sapienza e originalità road movie, survival movie, fantasia distopica (ma non troppo), parabola sul female empowerment e thriller dei sentimenti.