BILLIONS: L’AMBIZIONE NON È UNA MERCE RARA

0

«L’avidità di vita, di amore, di sapere, di denaro, ha improntato lo slancio in avanti di tutta l’umanità». Così Gordon Gekko celebrava l’unico vizio che diventà virtù a Wall Street. Era il 1987 e il tycoon di Oliver Stone mostrava sul grande schermo alcuni di quelli stessi trucchi che 20 anni più tardi avrebbero messo in ginocchio l’economia globale.

Nel tempo quel genere di yuppie ha lasciato il posto a nuovi miliardari. Ora i geni della finanza agli abiti firmati preferiscono le felpe ed un abbigliamento casual. Le loro idee brillanti non riguardano più la speculazione immobiliare ma il mondo della tecnologia. Creano fortune attraverso dubbi fondi speculativi mentre il sistema fatica a tenerli sotto controllo per via della loro enorme influenza. Ma quel mondo fatto di soldi, ambizione e folli strategie d’affari torna protagonista in tv con Billions, la nuova serie di Showtime in onda dal 21 giugno su Sky Atlantic dalle ore 21.10. Lo show ideato da Brian Koppelman, David Levien e Andrew Ross Sorkin ci trasporta in quelle stesse atmosfere rivelando però una triste realtà: la divisione tra buoni e cattivi (se mai è esistita) è definitivamente saltata. L’ambizione può nascondersi sotto ogni maschera.

Al centro della storia c’è il procuratore Chuck Rhodes, interpretato da uno strepitoso Paul Giamatti, che vanta nel suo curriculum solo successi investigativi. Il volto sano dell’America, penserete voi. Ma sotto la superficie di un integerrimo uomo di legge si nasconde un uomo avido di potere: il suo vero obiettivo è la politica. A fargli da contraltare c’è Damian Lewis che porta in scena Bobby “Axe” Axelrod: un brillante miliardario che ha fatto fortuna speculando in borsa con la sua compagnia finanziaria. Un filantropo di facciata che nasconde una fitta rete di affari sporchi su cui le forze dell’ordine iniziano ad indagare. Tra Chuck e Bobby, due volti della stessa medaglia, comincia quindi una lunga ed appassionante partita a scacchi: tra battute memorabili e azioni spietate nasce una tensione continua che rende la storia avvincente e straordinariamente originale.

Ma ad avere un ruolo fondamentale in Billions sono le donne con cui i protagonisti dividono la loro vita. Wendy Rhoades, interpretata da Maggie Siff vista in serie cult come Mad Men e Sons of Anarchy, è la moglie del procuratore ma anche una stretta collaboratrice di Bobby. Un posizione scomoda che le permette però di esercitare una forte influenza su entrambi. L’altro personaggio cruciale è Lara Axelrod, a cui presta il volto Malin Âkerman: bellissima e senza scrupoli è una Lady Macbeth dell’alta finanza. All’apparenza è una madre devota e una moglie fedelissima, ma di fatto spinge spesso il marito ad andare oltre i suoi limiti. Il duello tra Bene e Male si trasforma quindi in un scontro a quattro dove tutti agiscono per fare prevalere il proprio interesse personale, accettando anche di assumersi rischi folli.

Nel caso ve lo steste domandando, Billions non è tutto frutto della fantasia dei suoi creatori ma si ispira vagamente al lavoro del procuratore Preet Bharara e in particolare alla sua crociata contro i reati finanziari nel Southern District di New York. Il personaggio di Bobby invece nasce dal bestseller Il crollo: Too Big to Fail, che Sorkin ha scritto per raccontare la crisi econimica degli ultimi otto anni. I 12 episodi della prima stagione dello show ci raccontano questa realtà ambigua e pericolosa, che è più vicina a noi di quanto vorremmo. Se Gekko aveva ragione quindi faremmo tutti bene a prenderci un cane perché un amico a Wall Street non si trova nemmeno pagando oro.