The Holdovers – lezioni di vita, la recensione del film amato dai Golden Globes

Tornano insieme Alexander Payne e Paul Giamatti

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The Holdovers

Non lo vedevamo dal Downsizing – Vivere alla grande del 2017, finalmente il tanto acclamato e atteso The Holdovers – Lezioni di vita di Alexander Payne arriva anche nelle sale italiane (distribuito da Universal Pictures, dal 18 gennaio) per la gioia degli amanti del bel cinema e di Paul Giamatti, di nuovo agli ordini del regista di Sideways – In Viaggio Con Jack. È lui lo scontroso professore protagonista, al fianco del problematico studente Dominic Sessa e la cuoca della scuola Da’Vine Joy Randolph, di una storia che promette di trasportare il pubblico negli anni ’70 e che ha già conquistato i membri del National Board of Review e due Golden Globes. “Ho provato a immedesimarmi nei panni di un regista dell’epoca, addirittura in termini di macchinari con cui si girava, – ha detto lo stesso Payne, che carezzava l’idea di una storia come questa da oltre un decennio, dalla visione del film francese Vacanze In Collegio – Merlusse del 1935. – “Dopo averlo visto, non mi ha più lasciato”, ammise, tanto da farne la perfetta premessa per il suo nuovo film.

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IL FATTO

Paul Hunham (Paul Giamatti) è un burbero e severo insegnante di una prestigiosa scuola americana. Durante le festività di Natale, quando gli alunni tornano dalle proprie famiglie, Paul è costretto a rimanere nel campus per sorvegliare insieme alla cuoca, la signora Mary Lamb (Da’Vine Joy Randolph), un piccolo gruppo di studenti a cui non è possibile tornare a casa. La convivenza forzata non è gradita a nessuno, ma inaspettatamente Paul inizia a stringere un legame significativo proprio con uno dei suoi alunni più problematici, Angus Tully (Dominic Sessa).

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L’OPINIONE

Dopo Sideways – In viaggio con Jack (2004), che valse ad Alexander Payne il suo secondo premio Oscar per la miglior sceneggiatura, il regista torna a dirige un sorprendente Paul Giamatti in The Holdovers – Lezioni di vita, film presentato in anteprima internazionale al Toronto International Film Festival nel 2023. Nonostante sia stato girato in digitale, dal punto di vista dell’estetica cinematografica, oltre che per ambientazione narrativa, il film presenta un aspetto che ricorda in tutto gli anni ‘70. Il paragone con cult come L’attimo fuggente (1989) o Will Hunting – Genio ribelle (1997) è inevitabile, ma The Holdovers – Lezioni di vita rispetto ai precedenti film del genere offre una particolarità.

Tanto il giovane allievo quanto il professore, che inizialmente non pare affatto guidato da alcun sacro fuoco pedagogico, sono ugualmente riluttanti a trascorrere del tempo insieme, ma l’esperienza consente ad entrambi di compiere un cammino di crescita insieme e di conoscere lati inaspettati di se stessi. Grazie soprattutto al personaggio della cuoca Mary, una eccellente Da’Vine Joy Randolph, personaggio dotato forse non di una raffinata cultura, ma certamente di una acuta intelligenza emotiva fortificata da un grande dolore, che guida i due con schietto pragmatismo verso prospettive nuove, umanamente più sensibili.

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I già citati L’attimo fuggente (1989) di Peter Weir o Will Hunting – Genio ribelle (1997) di Gus Van Sant, in cui un indimenticabile Robin Williams interpreta in entrambi i casi la figura di un educatore a tratti entusiasmante, sempre emozionante; ma anche Les Choristes – I ragazzi del coro (2004), per restare nel genere.

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RASSEGNA PANORAMICA
VOTO
the-holdovers-lezioni-di-vita-la-recensione-del-film-amato-dai-golden-globesThe Holdovers. Usa, 2023. Regia Alexander Payne. Sceneggiatura David Hemingson. Interpreti Paul Giamatti, Da’Vine Joy Randolph, Dominic Sessa. Distribuzione Universal Pictures. Durata 2h e 13’.