“GOMORRA – LA SERIE”: LA RECENSIONE DEL DECIMO EPISODIO

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La corsa verso il gran finale è cominciata. Il decimo episodio di Gomorra stringe il cerchio attorno ai Savastano con una serrata caccia all’uomo.

Tutto comincia con Scianel che incontra Don Pietro: la donna vuole stringere un accordo per punire gli alleati che la intralciano ma soprattutto per farla pagare a Ciro, colpevole di avere creato solo problemi con la sua leadership. La scena è interessante ma c’è sempre qualcosa di ridicolo nel vedere il vecchio boss spucare dal bagagliaio di un auto, quando deve presenziare a dei summit criminali. La vita del capoclan è davvero miserabile. Ma sul fronte opposto non se la passano certo meglio: intrighi e tradimenti sono all’ordine del giorno. L’Immortale ha deciso di giocarsi il tutto per tutto e quindi si dedica allo spionaggio: l’obiettivo è individuare il covo del latitante. La domanda però sorge spontanea: Di Marzio non poteva mettere sotto controllo i telefoni dei rivali un paio di puntate fa?

I metodi da guerra fredda di Ciro portano però ai risultati sperati: l’Alleanza scopre che “l’ambasciatrice” di Savastano è Patrizia mentre arriva anche la notizia che la iena di Scampia è passata oltre la linea nemica. Il 2 a 0 dell’alter ego di Marco D’Amore dura però fino a quando Pietro non decide di incontrare Genny. Tranquilli, nessun ripensamento circa la sua discutibile condotta da genitore. In ballo c’è Secondigliano e quindi la famiglia deve fare fronte comune. La reunion però non va come previsto. Di Marzio fa pedinare Patrizia che deve fare da intermediaria. La ragazza però se ne accorge e inizia così una corsa contro il tempo per: sviare l’avversario, avvertire i Savastano e cimentarsi in un adrenalinico inseguimento in auto. La fidata collaboratrice di Pietro fa quindi da esca per amore dell’uomo ma rischia la propria vita e quella di suo fratello, rapito dall’Immortale per convincerla a parlare.

È un peccato che anche in una serie di indiscutibile qualità come Gomorra, le donne non trovino una loro dimensione a prescindere dal rapporto con un uomo forte dello show. A dimostrazione di questo difetto nella sceneggiatura c’è anche la fine di Scianel, venduta da Savastano senior ai ragazzi del Vicolo che si mettono sulle sue tracce per ucciderla. La donna evita l’esecuzione per un soffio ma incappa in un posto di blocco della Polizia. Una sfotuna nera dato che le forze dell’ordine sono praticamente assenti nell’economia del racconto. La denuncia della ex nuora Marinella è servita a qualcosa: la camorrista ricercata da tempo viene così assicurata alla giustizia. Ciao Scianel, insegna agli angeli a indossare tute di ciniglia e a sentirsi le signore più eleganti del quartiere. Scherzi a parte, pensiamo che questa storyline sia stata chiusa in modo sbrigativo ma forse c’è ancora qualche colpo di scena in serbo per noi.

La sorte che si prende gioco di Annalisa salva invece il fortunato Ciro che evita lo scontro diretto con gli uomini di Savastano mandati a salvare la damigella in difficoltà Patrizia. L’uomo però paga pegno facendo entrare l’inetto Lelluccio nell’Alleanza. Segno evidente che l’Immortale è davvero a corto di risorse. Pietro al contrario se la cava meglio: ha un nuovo rifugio, sufficientemente sicuro e pacchiano, mentre ritrova la sua fidata consigliera con cui scambia qualche battuta vagamente romantica. Genny finisce così per essere scavalcato anche dall’ultima arrivata nella classifica degli affetti del padre. Per il povero Savastano junior non c’è mai una gioia.