EFA 2022, la Svezia protagonista agli European Film Award

Trionfa Triangle of Sadness, migliore esordiente la triestina Laura Samani

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Triangle of Sadness EFA 2022

Alla 35esima edizione degli EFA, tenutasi a Reykjavik, trionfa Triangle of Sadness dello svedese Ruben Ostlund. Migliore opera prima europea all’esordiente Laura Samani per Piccolo corpo. Niente da fare per Pierfrancesco Favino, che consegna a Marco Bellocchio il premio per l’innovazione narrativa. Quasi incredula la giovane regista triestina commenta: “È un film molto duro, lo so, ma  so che i personaggi principali hanno vissuto un’esperinza molto preziosa: la sorellanza. Non sarei qui se non fosse per le sorelle della mia vita”. Al concert hall Harpa di Rykjavik, la capitale più a nord del mondo, si è svolta la 35esima edizone degli EFA – European Film Awards la cui direzione è affidata al tedesco Matthijs Wouter Knol.  Mike Downey, è chairman e la regista polacca Agnieszka Holland il presidente. 

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A trionfare è Triangle od Sadness dello svedese Ruben Ostlund, che vince per il miglior film, la regia (il premio è dedicato alla giovane  Charlbi Dean, prematuramente scomparsa lo scorso agosto a soli 32 anni), per la migliore sceneggiatura, l’attore protagonista Zlatko Burić. La protagonista di Il corsetto dell’imperatrice, Vicky Krieps è invece la migliore attrice. “Dedico il premio alle donne, che devono essere ascoltate, devono poter guarire dalle ferite che si portano dietro da generazioni E devono essere libere”.

Il capo perfetto di Fernando León de Aranoa è la migliore commedia, mentre il miglior documentario Mariupolis 2 del lituano Mantas Kvedaravicius ucciso a marzo mentre cercava di lasciare la città di Mariupol assediata dai russi e in cui si trovava per documentare la guerra, ha ricevuto una commossa standig ovation quando a ritirare il premio è salita sul palco la figlia del cineasta. Per la fotografia vince The Quiet Girl di Colm Bairéad, per il montaggio Burning Days di Emin Alper, per i costumi e la scenografia Belfast di Kenneth Branagh per il make up e gli effetti visivi Niente di nuovo sul fronte occidentale di Edward Berger, per colonna sonora Eo di Jerzy Skolimowski, per il sonoro Il buco del nostro  Michelangelo Frammartino.

No Dogs or Italians Allowed del francese Alain Unghetto è il miglior film di animazione che parla di famiglia e migrazione coniugando poesia e realismo con stile originale e innovativo. 

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Marco Bellocchio ritira dalle mani di Pierfrancesco Favino il premio all’innovazione narrativa per la serie  Esterno giorno:Non ho preparato nulla – dice – ma parlerò in italiano che è una bellissima lingua, ma qui sento parlare solo inglese”. Ringrazia la moglie, la montatrice Francesca Calvelli, il produttore Simone Gattoni, gli attori. Favino, autore di un bellissimo discorso di presentazione, traduce e diverte la platea.  

Il premio Eurimage per la coproduzione – fondo di sostegno culturale del Consiglio d’Europa – è andato eccezionalmente quest’anno non una sola persona, ma a tutti i produttori ucraini, come sostegno a una struttura collassata a causa della guerra e riconoscimento alla qualità artistica dimostrata negli ultimi anni. «Non saremmo qui se non fosse per il coraggio del mio popolo, il sostegno dell’Europa al nostro paese e il sacrificio di tanti che hanno deciso di retare al fronte», dice una delle premiate, che parla dell’importanza dell’archivio di Kiec per la conservazione del patrimonio di immagini dell’Ucraina. I premi alla carriera vanno al regista palestinese Elia Suleiman e alla regista tedesca Margarethe Von Trotta, mentre il nuovo riconoscimento, l’European Sustenibility Award – Prix 4Climate va all’ambizioso e rivoluzionario programma European Geen Deal istituito dalla Commissione Europa presieduta da Ursula von der Leyen che ha ringraziato con un messaggio.

All’insegna del rispetto dell’ambiente anche l’”art carpet” degli artisti islandesi Tanja Levý, Lilý Erla Adamdóttir e Sean O’Brien che ha sostituito il tradizionale tappeto rosso per le star in arrivo all’Harpa: solo materiali locali che celebrano l’unicità del paesaggio islandese.